di Sergio Bevilacqua
COMUNICATO DEL CAPOGRUPPO CONSILIARE D'OPPOSIZIONE BEVILACQUA. 9 agosto 2019 IERI COL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA BONAFEDE (M5S) MENTRE SI SCATENAVA LA TEMPESTA POLITICA CON LA LEGA. Era estremamente cauto e guardingo, Bonafede. Dopo le interviste ai media, riunione nella saletta a piano terra del Municipio di Cavriago: lui, il suo assistente, alcuni esponenti politici del M5S tra cui la Spadoni, sempre zitti e impassibili, Graziano Delrio, l'assessore ai Servizi Sociali del Comune capoluogo, i Sindaci dei Comuni dell'Unione Val d'Enza, e il sottoscritto. Forse altre 2 o 3 presenze non identificate. In tutto 15 persone circa. Perchè il tema era Servizi Sociali Val d'Enza (caso "Bibbiano", nome improprio ma ormai passato così nella comunicazione) ma nel backstage mentale si respirava ben altro: rapporti M5S e PD, che cosa succederà, il Governo, e la Lega... "C'è qualcuno della Lega?" "Se sì, solo a titolo personale..." Ed erano solo le 11.30, di mattina: il terremoto vero, 12 ore dopo. Bonafede allarga il problema all'intero Paese: è logico... Bonafede ascolta i Sindaci, servizi sotto attacco, insulti e minacce, pericolo per violenze e blocchi nei servizi: è giusto essere protetti? Ma come? Con la Polizia locale o con le forze dell'ordine nazionali, con Salvini che dicono abbia detto no? Bonafede prima glissa (infatti sono solo le 11.30 di mattina...) Poi parlotta l'assesore ai Servizi Sociali di Reggio Emilia, esprimendo una "inaspettatissima" solidarietà. Bonafede dice: con quello che succede (la crisi di alleanza) esser qui era importante, ma Di Maio no, deve star là... Mi dà la parola, lui di sua iniziativa: sarà per la cravatta o per le poche parole che gli ho detto entrando: "Ministro, non solo problemi con i professionisti, tecnici, ma con gli amministratori! Il controllo e l'indirizzo, Ministro! I triibunali intervengono a sanare compiti non svolti o svolti male dagli amministraori, Ministro: il conto, a quegli amministratori!" Posso parlare davanti a tutti, senza limiti: mi appello alla coscienza di quei Sindaci presenti, molti freschi freschi di nomina ma praticamente tutti navigati politici di un solo partito, mi appoggio più volte alla mia indipendenza di pensiero, ricordo loro che il clima di aggressione è giustificato da comportamenti professionali negli affidi molto discutibili e alcuni, mi sento di rischiare a dire, "criminali", ma anche dalle RESPONSABILITÀ di CONTROLLO non attuate dagli Amministratori, che significa INCOMPETENZA, ma meglio che attuati, che significherebbe correità, od orribile COMPLICITÀ nei reati in corso di acclaramento da parte dei magistrati... Spiego la responsabilità politica dei partiti (uno...) che veicolano incompetenti al voto diretto della gente, abusando della sua fiducia. Richiamo la realizzazione di uno Statuto dell'Unione Val d'Enza poltronaro, che crea posti per politici anziché per esperti (e si vede, con questo procedimento grottesco e con il caso Polizia Locale...) La coda tra le gambe, il mea culpa sordo e ben interpretato dai presenti amministratori, rivestito di un pizzico di orgoglio tra le righe, si arricchisce di pelo alzato. Bonafede fa segno di capire quasi tutto, richiama di nuovo il tema della natura nazionale del problema, esprime intemzione di moderazione. Finalmente interviene Graziano Delrio che, con freddezza rettilea, effettua una dichiarazione d'amore al ministro, dicendogli d'acchito quanto lo stimi (mi è sembrato un poco esagerato e paternalistico, ecco sì, paternalistico, il complimento), per poi glissare bellamente su responsabilità di amministratori e di partito, e richiamare il buon Bonafede al rapporto col suo collega di Governo "ragazzaccio (n.d.a.)" Salvini perché mandi più poliziotti. Alle 12.10 circa Bonafede mostra viso immoto: chissà quale sarebbe stato 10 ore dopo? Stringo mani e corro da mia figlia: ci dobbiamo vedere, per pranzo...
Venerdì 9 agosto 2019
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