Crocifisso rimosso dall'aula di scuola. È polemica alla primaria Bombicci

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caso sollevato dall'ex parlamentare pdl fabio garagnani che ha allertato il ministro

Crocifisso rimosso dall'aula di scuola
È polemica alla primaria Bombicci

Il preside: «Non esiste alcuna legge dello Stato che impone l’obbligo di ostensione del crocifisso. Negli istituti che fanno parte del mio comprensivo, in moltissime aule il crocifisso non c’è mai stato o è stato tolto, mentre in altre è presente»

Redazione Online

Crocifisso
Crocifisso

BOLOGNA | Polemica a Bologna, dove una maestra elementare, prima dell'inizio delle lezioni, ha tolto dal muro il crocifisso. Si tratta della primaria Bombicci, classe I B. L'allarme lo ha lanciato l’ex parlamentare Pdl Fabio Garagnani, che ha informato il ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza, e il vicedirettore regionale dell’ufficio scolastico, Stefano Versari.

IL PRESIDE | Stefano Mari, il preside dell'istituto comprensivo di cui fa parte la scuola, sostiene: «Non esiste alcuna legge dello Stato che impone l’obbligo di ostensione del crocifisso, ma solo un regolamento del 1928 sugli arredi scolastici, poi superato nel 1999 da norme che conferiscono autonomia ai singoli istituti: dipende dalla sensibilità dei docenti. Negli istituti che fanno parte del mio comprensivo, che riunisce 1.400 studenti tra elementari e medie, in moltissime aule il crocifisso non c’è mai stato o è stato tolto, mentre in altre è presente». E conclude: «Credo che la questione vada risolta a livello amministrativo, è finito il tempo in cui tutto veniva deciso centralmente dal ministero».

AVVENIRE | Il giornale della Cei, Avvenire, censura l’episodio e ricorda l’ordinanza del 2011 della Corte di Strasburgo che impose a una scuola media di Abano Terme (Padova) di riappendere il crocifisso, e cita il presidente emerito della Corte costituzionale Cesare Mirabelli: «Non è rimesso alla scelta di qualcuno se togliere o meno il crocifisso, non ci possono essere interpretazioni da scuola a scuola. Se è vero che la regolamentazione vigente sui simboli religiosi, che li vuole affissi nelle aule, può sembrare datata, è altrettanto vero che, chiamato a esprimersi, il Consiglio di Stato ne ha riaffermato la validità».

Giovedì 3 ottobre 2013

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