Redazione Online
WASHINGTON | I primi attacchi missilistici in Siria, guidati dagli Stati Uniti, potrebbero iniziare «al più presto Giovedì». Lo riferisce la Nbc, citando un funzionario statunitense, nelle ore in cui la Casa Bianca sta intensificando i suoi sforzi per una risposta internazionale all’uso delle armi chimiche da parte del regime di Assad. La stessa fonte ha assicurato che l'azione militare sarebbe attuata per un periodo limitato, «tre giorni di raid», come avvertimento al regime di Damasco.
DA GIOVEDÌ TRE GIORNI DI RAID | Le forze armate americane sono «pronte ad andare» se il presidente lo ordinasse, ha detto il segretario alla difesa, Chuck Hagel in un'intervista condotta dalla BBC di oggi.
Per il capo del Pentagono, «è abbastanza chiaro che in Siria sono state usate armi chimiche contro la popolazione». E l'opposizione siriana ha già consegnato alle potenze occidentali una lista di possibili obiettivi per l'attacco. Se passasse troppo tempo Assad potrebbe attaccare di nuovo, ha spiegato il generale maggiore dell'esercito libero dei ribelli Salim Idris, «e sterminare dalle 20 alle 30 mila persone». Secondo i lealisti l'uso di armi chimiche ha lasciato circa 1.300 civili uccisi lo scorso 21 agosto.
LA COMUNITÀ INTERNAZIONALE SI PREPARA | Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha iniziato un giro di contatti con i principali partner internazionali per discutere le possibili azioni militari nel paese islamico dopo la notizia sull'uso di armi chimiche da parte del governo di Al Asad. Le forze armate britanniche stanno preparando dei piani di emergenza per un intervento militare in Siria. Mercoledì, a Londra, il primo ministro britannico, David Cameron, prenderà parte ad una sessione del Consiglio di Sicurezza Nazionale, cui parteciperanno anche esponenti militari. É previsto che il governo britannico convochi il Parlamento in anticipo, prima della fine della pausa estiva. Il ministro degli Esteri, Guido Westerwelle, ha annunciato che la Germania prenderebbe parte ad un'azione guidata dall'Onu contro la Siria se venisse confermata l'ipotesi dell'utilizzo di armi chimiche da parte del regime siriano»Se l'attacco verrà confermato, allora la comunità mondiale deve agire», ha dichiarato. «Al momento - ha aggiunto - il nostro punto di vista è vicino a quello dei nostri alleati, ma soprattutto con le Nazioni Unite».
Martedì 27 agosto 2013
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