di Silvia Tozzi
ROMA | La procura militare di Roma reputa reato il fatto che i sergenti della caserma Clementi di Ascoli Piceno seducessero le allieve i stanza al Reggimento addestramento volontari. Si tratta della caserma di Salvatore Parolisi. A lui, al collega G. M. e ad altri dieci ufficiali si contestano questi reati.
VIOLATA CONSEGNA | Si tratta di violata consegna continuata ed aggravata, minacce, ingiurie, perché si sarebbe trasgredito agli obblighi disciplinari che impediscono al sergente di giornata di incontrare le allieve, soprattutto dopo il suono del silenzio, quando il militare «deve accertarsi che tutte le porte dei locali siano chiuse e durante l’arco del servizio vigila sul contegno dei militari del reparto», scrive il pm Antonella Masala.
FRUSTINI | Il soldato Enza ha raccontato: «Un giorno il caporal maggiore mi si è rivolto chiedendomi cosa gli potevo dare per sapere la mia destinazione. Dissi Nulla, aspetto altri due giorni e lo saprò». E lui, secondo l’allieva: «Devi offrire te stessa a me e poi agli altri istruttori. Mi devi dire se sei vergine o meno, perché se lo sei devo prendere delle precauzioni, altrimenti devo prenderne altre, ad esempio frustini...». Pare che: «Il caporal maggiore dopo il contrappello riceveva alcune allieve con cui si intratteneva per bere e scambiarsi effusioni... Dopo la mezzanotte contattava via sms l’allieva Simona invitandola a raggiungerlo in ufficio per chiacchierare e avere un rapporto sessuale... ».
LA SCOLLATURA | Quindi la soldatessa Gaia: «Era entrato nella camerata e diceva di essere intervenuto per un problema tecnico. Poi ha iniziato a dire che avrebbe preferito entrare nelle diverse camerette a trovare le volontarie in biancheria intima invece che in uniforme, infine mi ha espresso apprezzamenti sulla mia scollatura...».
Sabato 4 gennaio 2014
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