di Silvia Tozzi
GINEVRA | L’invito all’Iran fatto da Ban Ki-moon a partecipare alla Conferenza di pace di Ginevra 2 ha letteralmente spiazzato gli Stati Uniti, che vuole l'invito sia ritirato. Gli Usa sostengono che la partecipazione di Teheran era condizionata al sostegno esplicito e pubblico dell’Iran alla piena attuazione di quanto stabilito a Ginevra 1, il 30 giungo, cosa che non è ancora avvenuta.
SIRIA | Scontenta anche la Coalizione nazionale siriana delle forze dell’opposizione e della rivoluzione (Etilaf), che impone Teheran annunci il ritiro delle proprie forze dalla Siria e aderire alla roadmap per la transizione alla pace individuata nel 2012. Altrimenti l’Onu dovrà ritirare il suo invito alla Repubblica islamica.
BAN KI-MOON | Ban Ki-moon ha affermato che è in corso un intenso dibattito sulla questione. Il suo annuncio relativo la decisione di allargare gli inviti alla conferenza che si terrà nella cittadina di Montreaux a una serie di Paesi tra cui il Bahrein, l’Australia, la Corea del Sud e l’Iran ha colpito molti. «Come ho già detto in passato credo fortemente che l’Iran debba fare parte dei colloqui di pace per porre fine al conflitto siriano», ha detto Ban.
IRAN | Il ministro degli Esteri di Teheran ha assicurato che la Repubblica Islamica si impegna a giocare «un ruolo positivo e costruttivo» a Ginevra 2. «Questa conferenza di pace è un’opportunità unica per porre fine alle violenze nel Paese e garantire il ritorno alla pace», aveva aggiunto a suo volta Ban.
Martedì 21 gennaio 2014
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