Redazione Online
NAPOLI | Stamani Ciro Esposito é morto. Giorgio Napolitano ha espresso il suo cordoglio e il ministro dell’Interno Angelino Alfano ha assicurato che i violenti saranno «cacciati dagli stadi».
LA STORIA | Fu Daniele De Santis a sparargli il 3 maggio a Roma prima della finale di Coppa Italia. Da lì Esposito ha vissuto un calvario durato 50 giorni. Non in coma, ma alternato a momenti di lucidità. Fu in uno di questi momenti che Esposito indicò nell’ex ultrà filofascista della Roma, De Santis, la cui foto gli fu mostrata dai parenti nelle foto sui giornali, l’uomo che davanti al circolo di Tor Di Quinto gli sparò.
IL RICONOSCIMENTO | Esposito ha a volte annuito con la testa davanti all’immagine di De Santis, in un’occasione avrebbe detto «mi ha sparato il chiattone». I genitori e altri parenti sono stati sentiti dalla Digos. Anche De Santis è in ospedale per le gravi ferite frutto del pestaggio dei napoletani.
BASTA VIOLENZA | La madre di Ciro, Antonella Leardi, ha detto «nel suo nome basta con la violenza, ve lo vieto: nessuno più deve pagare e soffrire per una cosa bella come il calcio che Ciro amava tanto».
Mercoledì 25 giugno 2014
© Riproduzione riservata
2246 visualizzazioni