di Francesca Camponero
Il libro è uscito nove anni fa (marzo 2010), ma mi è capitato di leggerlo solo adesso quando della stessa autrice è ucito già il suo secondo. Stiamo parlando di un’autrice particolare perchè è anche un’attrice, ed anche molto nota, Monica Guerritore. “La forza del cuore”, questo il titolo, forse un poò banale, ma quanto si trova dentro non è affatto banale, nè scontato, anzi! Sono le esperienze di chi ha vissuto molto intensamente la sua vita fino a 50 anni, per altro portati benissimo!
In questo suo testo, direi un diario di riflessioni spesso amare, Monica Guerritore ripercorre i momenti più salienti della sua vita privata e professionale. La sua è una scrittura scorrevole e asciutta che rispecchia il suo carattere, senza dubbio quello di una donna sensibile, se no non reciterebbe così bene, ma anche di una donna forte a cui la vita non ha fatto sconti anche se ha raggiunto il vertice della notorietà.
I ricordi partono dall’infanzia dalle sue prime amicizie, il ricordo dell’amichetta del cuore, quello della bella mamma e di un papà poco presente, e si rincorrono pagina dopo pagina fino ad arrivare al fortuito e importante incontro con Giorgio Strehler. Un incontro che ha segnato una svolta nella vita di una ragazza che inizialmente non aveva neppure in testa di fare l’attrice e che invece ritrovandosi per caso sul palcoscenico ha capito sin dal primo istante che quella non era per lei “solo una semplice occasione, ma la sua condizione naturale”.
Dal successo riscontrato appena sedicenne arriva tutto il resto fino all’incontro e al matrimonio con Gabrile Lavia, un grande del teatro, ma anche una persona non facile, sia sul lavoro che nella vita privata. L’immagine che l’attrice rilascia di Lavia non è una delle più entusiasmanti. Egocentrico, menefreghista, poco attento alle parole della compagna e a quelle delle due figlie, che sappiamo tutti amare moltissimo, ma che spesso ha fatto anche piangere per le risposte date loro molto crude. L’infedeltà non dichiarata, ma scoperta per caso per un messaggino sul telefonino, quando già il rapporto era in crisi durante le riprese di Scene da un matrimonio di Bergman, inducono Monica a prendere la decisione di lasciare il marito, un compagno di molti anni, forse troppi, il cui rapporto era diventato pesante e soffocante per ambedue. Certo non è facile dimenticare tutto quello che c’è stato a livello di affetto e di intesa, ma soprattutto non è facile alzarsi e riprendere a lavorare in teatro senza di lui.
Eppure la Guerritore ce la farà a camminare con le sue gambe ed a farsi apprezzare anche senza Lavia. Grande il successo della sua Madame Bovary e poi di Giovanna d’Arco. Insomma si può essere Monica Guerritore anche senza Gabriele Lavia. Ma il coraggio deve arrivare ancora quando arriva anche la diagnosi di un tumore al seno. L’attrice certo non si aspettava una notizia del genere dopo una semplice visita di routine, ma la vita ti aspetta sempre al varco e sa farti ancora male quando meno te lo aspetti. Ed ecco che piano piano, serpeggiante, arriva la paura che va affrontata qualunque sia il responso. Ma dopo un intervento ben riuscito tutto torna a posto e Monica torna più forte di prima.
In quasi 200 pagine, che si leggono tutte d’un fiato, ogni donna ritrova sè stessa ed è questa l’arma vincente di questo libro che consiglio vivamente.
Domenica 1 dicembre 2019
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