di Silvia Tozzi
ROMA | Il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, sollecita il governo a convocare un tavolo per «redistribuire il reddito e ridurre le tasse sul lavoro dipendente e sulle pensioni» oppure si procederà con una mobilitazione unitaria.
LE PAROLE DI CAMUSSO | Camusso, al termine del direttivo di Corso d’Italia, torna ad indicare la necessità di un cambiamento della politica economica del Paese, ritenendo la legge di stabilità una cartina di tornasole. «Il dibattito che c’è non convince. Sembra ci sia uno schema di galleggiamento, non ci si sta confrontando con il profilo del Paese e le esigenze dei cittadini. E non si aggredisce il nodo fondamentale, che è quello dell’ingiustizia nella distribuzione del reddito e della sovrabbondante tassazione sul lavoro dipendente e sulle pensioni. Questo sarà il nostro punto dirimente di giudizio dell’esecutivo. Se la legge di stabilità non scioglie questo nodo non si potrà che procedere con la mobilitazione. Senza risultati si deve avviare una stagione unitaria di mobilitazione». La Legge di Stabilità deve portare un taglio della tassazione su stipendi e pensioni.
SU IVA E IMU | Camusso ha sottolineato che «nessun meccanismo che ragioni di Iva e Imu raggiunge l’obiettivo di ridistribuire il reddito e ridurre la tassazione su lavoratori dipendenti e pensionati. Dal lavoro bisogna ripartire».
POLITICA INDUSTRIALE | Per Camusso serve una «politica industriale di qualità» senza quel pacchetto di privatizzazioni che si profila all'orizzonte. «Alle privatizzazioni diciamo un gigantesco No a carattere cubitale perché se ne parla troppo ipotizzando gli spezzatini più incredibili e inutili. Bisogna distinguere tra tagli dei beni e dei servizi, che non sono la stessa cosa».
IL BARATRO | Camusso ha ironizzato sulle notizie contrastanti relative la crisi economica: «Non è che per 10 giorni siamo vicini alla ripresa e poi dire che si è sull'orlo del baratro» ha spiegato riferendosi alle parole del ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, che ha sollecitato la politica a dire la verità sui conti pubblici. «Verità sui conti? Un buon proposito. Allora vuol dire che finora non è stata detta. Bisognerebbe anche dire che i nostri conti peggiorano in ragione di finanziarie che una dopo l'altra ripetono lo schema del 2011. Vuol dire che quelle politiche non hanno portato al risanamento, ma peggiorato la condizione della metà degli italiani e migliorata quella dell'altra metà».
SQUINZI | Sulla manovra è intervenuto anche il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi: «Congelare l'aumento dell'Iva fino al 31 dicembre non è la priorità ma bisognerebbe intervenire sul cuneo fiscale». Vanno pagati i debiti della pubblica amministrazione ed effettuato un intervento deciso sul cuneo fiscale.
Lunedì 23 settembre 2013
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