Berlusconi, Ghedini e Longo al Ruby Ter corruzione e falsa testimonianza

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rinviati a giudizio in 43, tra cui molte olgettine

Berlusconi, Ghedini e Longo al Ruby Ter
corruzione e falsa testimonianza

Anche l’ex viceministro Bruno Archi, tre parlamentari (Maria Rosaria Rossi, Valentino Valentini e Licia Ronzulli), l’ispettrice di polizia della questura di Milano, Giorgia Iafrate

di Silvia Tozzi

Berlusconi e Ghedini
Berlusconi e Ghedini

MILANO | Silvio Berlusconi e i suoi avvocati, Niccolò Ghedini e Pietro Longo, sono ufficialmente indagati insieme ad altre 43 persone per reati che vanno dalla corruzione in atti giudiziari al concorso, fino alla falsa testimonianza per una ventina di ragazze. Il sequel dell’inchiesta sulle notti calde di Arcore, arriva a sette mesi di distanza dalla condanna in primo grado di Berlusconi a 7 anni di prigione per prostituzione minorile e concussione, mentre si è in attesa del processo d’appello. Versamenti che il Cavaliere, nel timore di una contestazione di reiterazione del reato e in attesa di un’udienza davanti al giudice di sorveglianza il 10 aprile prossimo per l’affidamento in prova ai servizi sociali, avrebbe fatto sapere di aver interrotto da qualche tempo.

RUBY TER | Si tratta del Ruby ter. Si indaga sulle testimonianze fotocopia di alcune olgettine e vi è l'ipotesi di inquinamento probatorio da parte dei difensori del Cavaliere che in questa storia si farà difendere dall’avvocato Federico Cecconi, ex legale di David Mills. Indagato poi l’avvocato Luca Giuliante, ex avvocato di Lele Mora, che nella notte fra il 6 e il 7 ottobre 2010 istruì il controinterrogatorio di Ruby, facendosi rivelare dalla ragazza tutto quanto lei aveva detto in quattro verbali (tra luglio e agosto 2010), sulle serate di Arcore al procuratore aggiunto Piero Forno e al sostituto Antonio Sangermano.

FALSA TESTIMONIANZA | Sono poi 22 i testi indagati di sola falsa testimonianza: le ragazze che hanno reso dichiarazioni ritenute «perfettamente sovrapponibili, con linguaggio non congruo alla loro estrazione culturale», con uso diffuso di «nomi, terminologie, fraseggi identici fra loro, ma che a precisa domanda, non sapevano il significato della parola o della frase utilizzata»; l’ex viceministro Bruno Archi, tre parlamentari (Maria Rosaria Rossi, Valentino Valentini e Licia Ronzulli), l’ispettrice di polizia della questura di Milano, Giorgia Iafrate, il fiositerapista del Milan Giorgio Puricelli, il cantautore Mariano Apicella, il giornalista Carlo Rossella.

BERLUSCONI | Per Berlusconi, chiunque in Italia voglia «vedersi riconosciuta da un magistrato una propria ragione deve aspettare anni ed anni. Talvolta un decennio e più. E hanno il coraggio di chiamare tutto ciò giustizia! La legge è ugualmente ingiusta per tutti i cittadini».

Giovedì 23 gennaio 2014

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