di Silvia Tozzi
PARIGI | Un guaio per l'ex tennista Yannick Noah, 53 anni, padre camerunense e madre francese, ultimo francese a vincere il Roland Garros, nel remoto 1983 e ora popstar di grande popolarità in Francia, già testimonial contro il razzismo e per numerose cause umanitarie, colonna sonora vivente dei meeting elettorali di François Hollande.
LA BABY SITTER | Rabra Bendjebbour, ora 50 anni, l'ex babysitter dell’ultimo figlio, Joalukas, lo ha accusato di schiavismo. Ha lavorato per Noah e Isabelle Camus nell’estate 2004. In una stagione si è licenziata, dice perché stremata da ritmi appunto schiavistici per uno stipendio da fame. «Sono arrivata a casa di Noah quando è nato Joalukas e sono precipitata in un turbine. Li ho seguiti per tre mesi in tournée e in vacanza, mi sono occupata di Joalukas giorno e notte, dal lunedì alla domenica, per 950 euro al mese». Parla di orari lunghissimi, niente tempo libero, mansioni sempre più numerose e impegnative. «Lei prendeva suo figlio in braccio solo per uscire e farsi vedere davanti agli altri. Lui dava un bacio a suo figlio una volta al giorno, alla sera, prima che si addormentasse. Mi occupavo di Joalukas come se fossi io sua madre».
PASSATI NOVE ANNI | Il problema è che la donna ha fatto causa adesso, a nove anni dai fatti. Spiega di aver realizzato solo ora «quant’era stata sfruttata».
THURAM | L’affaire Noah arriva subito dopo quello di Lilian Thuram, calciatore diventato un paladino della lotta al razzismo. La sua ex compagna di Thuram, la presentatrice tv Karine Lemarchand, l’ha querelato accusandolo di averla presa per i capelli e averla sbattuta contro il frigorifero. Poi ha ritirato la denuncia e diffuso un comunicato in cui esalta le qualità morali del suo ex. Fattostà che Thuram ha ottenuto la medaglia di ufficiale della Legion d’onore per meriti sociali.
Mercoledì 25 settembre 2013
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