di Silvia Tozzi
MOSCA | Una donna kamikaze si è fatta esplodere a Mosca nella stazione di Volgograd causando almeno 18 i morti, decine i feriti tra cui anche bambini.
I FATTI | L’esplosione è avvenuta alle 12.45, nel momento di massimo affollamento nell’atrio della stazione, nella zona del controllo di sicurezza, dove ci sono i metal detector e i nastri sui quali vengono messe le borse per essere passate ai raggi X.
ALTRI ATTENTATI | Due giorni fa tre passanti sono morti in un’esplosione a Piatigorsk, vicino a una stazione della polizia stradale: attentato islamista o regolamento di conti mafioso, in quelle zone di faide striscianti spesso è impossibile distinguere. Quello di oggi invece è un attentato di stampo ceceno. Non è la prima volta che si colpiosce la stazione, dato che vi si svoldse un attacco suicida in ottobre: morirono sette persone. A farsi saltare un kamikaze originario del Daghestan, in un autobus pieno di studenti a Volgograd. Da non scordare l'altra donna kamikaze, Naida Asialova, vedova nera 30enne. Il leader della rivolta, Doku Umarov, un «signore della guerra» ceceno, in un video diffuso nel luglio scorso, ha esortato i militanti a utilizzare «la massima forza» affinché il presidente Vladimir Putin non possa giovarsi della ribalta offerta dalle Olimpiadi Invernali.
Domenica 29 dicembre 2013
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