Aperto il dibattito sull'Italicum emendamenti a valanga da Pd e da Ncd

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Per Forza Italia un no secco all’introduzione delle preferenze

Aperto il dibattito sull'Italicum
emendamenti a valanga da Pd e da Ncd

Renzi: «Se si affossa anche questa possibilità di riforme diventa davvero delicato immaginare uno spazio di speranza per questa legislatura»

di Silvia Tozzi

Matteo Renzi
Matteo Renzi

ROMA | Il segretario del Pd Matteo Renzi ha dichiarato: «Siamo consapevoli che siamo a un bivio straordinario. Con le riforme sarà tutto più semplice anche per quanto riguarda il lavoro, lo sviluppo», avverte il segretario Pd. «Se si affossa anche questa possibilità di riforme diventa davvero delicato immaginare uno spazio di speranza per questa legislatura». 

GLI EMENDAMENTI DEL PD | Riguardo all'Italicum, il sindaco di Firenze spiega: «Il testo base è già stato approvato e le modifiche spero siano il più condivise possibile: non è pensabile che per lo 0,5% salto l’accordo». Il Pd ha presentato però emendamenti sulla soglia per il premio di maggioranza e per l’accesso e contro le liste bloccate, proponendo o i collegi uninominali (Alfredo D’Attorre), o le preferenze (Rosy Bindi), o le primarie per legge (Marco Meloni). Emanuele Fiano, capogruppo del Pd in commissione Affari costituzionali della Camera ha detto che «un miglioramento della legge non solo è possibile, ma anche auspicabile». M5S | Per il Movimento 5 stelle liste bloccate uguale parlamento di nominati e delinquenti. Parlano (tramite Federico D'Incà) di «una legge elettorale fatta nelle oscure stanze, Renzi, Berlusconi, senza il Parlamento». 

FORZA ITALIA | Per Forza Italia un no secco all’introduzione delle preferenze e paletti sulla soglia di sbarramento del 5% per i partiti all’interno della coalizione. Undici gli emendamenti di Ncd, con la richiesta di eliminazione delle norme relative al Senato e abbassamento all’8 per cento la soglia del 12 prevista per le coalizioni. Chiede che venga introdotta una norma per il calcolo dello scorporo per conteggiare anche i voti di chi non supera la soglia del 5 di sbarramento del 5 per cento per i partiti in coalizione e le candidature multiple.

LETTA | Intanto il governo, con le dimissioni del ministro delle risorse agricole Nunzia De Girolamo, ha un mini rimpasto: le competenze passano al premier Enrico Letta.

Lunedì 27 gennaio 2014

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