di Silvia Tozzi
ROMA | In una lettera aperta diramata un giorno e mezzo dopo l’esplosione del caso Ligresti atto secondo, il ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri ribatte alle accuse: «Non ho mai mentito né al Parlamento né ai pm». «Rifiuto qualunque sospetto sulla correttezza del mio operato, la mia integrità morale, il mio onore, la mia fedeltà alle Istituzioni». E non accenna alle dimissioni.
LE TELEFONATE | Si è scoperto che le telefonate alla famiglia Ligresti sono state tre (e la terza è inspiegabile) e che altre chiamate sono state fatte dal marito del ministro, Sebastiano Peluso.
UN MEDICO | Cancellieri - dice - chiamava Antonino Ligresti perché «è un medico, mi sono rivolta spesso a lui per consigli su problemi di salute miei e dei familiari, anche in quel periodo e in seguito per i problemi di salute tuttora visibili e noti», ossia il braccio per cui è stata operata. Ma sulle indagini, «nessuna interferenza», assicura Cancellieri.
L'INCONTRO CON IL PRESIDENTE | Cancellieri ha già incontrato il presidente Giorgio Napolitano e il premier Enrico Letta. Quest'ultimo ha fatto sapere che la sua fiducia non cambia rispetto a quanto già espresso il 5 novembre, quando il ministro riferì alle Camere.
MOZIONE DI SFIDUCIA | Si procede verso la data di mercoledì 20, quando sul ministro si vota la mozione di sfiducia del Movimento 5 stelle, tenendo a bada le forze centrifughe nel Pd, che sono sempre più pressanti.
Sabato 16 novembre 2013
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