di Silvia Tozzi
LONDRA | Iag, la holding che controlla British Airways, Iberia e Vueling, ha commentato stizzita gli ultimi sviluppi su Alitalia, in riferimento all’intervento di Poste italiane, per salvare la compagnia aerea di bandiera: «Ci aspettiamo che la Commissione europea intervenga per sospendere questo aiuto manifestamente illegale. Siamo sempre stati contrari a ogni forma di aiuto statale. È protezionismo, mina la competizione e favorisce quelle compagnie aeree in fallimento che non sono al passo con la realtà economica».
IL FINANCIAL TIMES |Dello stesso avviso il Financial Times, che parla di protezionismo industriale e che specifica che «l’Italia ha bisogno di investimenti esteri per uscire dalla sua profonda crisi economica, ma i politici sono troppo presi dall’ammantarsi nella bandiera per rendersene conto». Ora il governo farebbe lo stesso errore di Berlusconi nel 2008. Il che «getta un’ombra sulla sincerità del presidente del Consiglio che ha più volte ripetuto di voler attrarre gli investimenti esteri e ha varato anche l’operazione Destinazione Italia». Ma poi, nei fatti, fa tutt'altro.
L'ASSEMBLEA | Nel pomeriggio l’assemblea dei soci della compagnia di bandiera italiana dovrà esaminare e approvare l’iniezione da 500 milioni di euro annunciata venerdì scorso (300 milioni a titolo di aumento di capitale e 200 milioni di nuove linee di credito da parte del sistema bancario).
LUFTHANSA | Martin Riecken, portavoce Europe della compagnia aerea tedesca Lufthansa ha reso noto il suo no all'acquisto di Alitalia: «Il nostro programma mira a garantire una maggiore efficienza, pertanto non abbiamo alcun interesse a guardare ad altre compagnie aeree, inclusa Alitalia».
AIR FRANCE | Air France-Klm venerdì scorso ha approvato l'impianto dell'operazione. Il socio industriale di maggioranza tra i privati (25%) dovrebbe sborsare intorno a 75 milioni: non sta attraversando un periodo di salute ottimale e già a febbraio ne ha messi quasi 40 per il prestito ponte arrivato dai soci e ben presto rivelatosi insufficiente. Va ancora trovata un'intesa su una ristrutturazione del debito e una revisione del piano industriale.
Lunedì 14 ottobre 2013
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