Alitalia, è corsa al salvataggio. Scende in pista Poste Italiane

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crisi di liquidità ad alta quota

Alitalia, è corsa al salvataggio
Scende in pista Poste Italiane

Il gruppo pubblico dovrebbe partecipare con 75milioni sui 300 complessivi a cui si dovrebbero sommare 200milioni di linee di credito

Redazione Online

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ALITALIA, CORSA AL SALVATAGGIO | Poste Italiane atterra sulla pista di emergenza dell’Alitalia per tentare un salvataggio della compagnia di bandiera. Il gruppo indicato dal Governo dopo una attenta analisi di più alternative interviene a sbloccare una situazione arrivata ad uno pericoloso stallo. Per continuare a volare ad Alitalia serve una ricapitalizzazione da 500 milioni di euro. Una cifra necessaria per ridare ossigeno alle casse quasi vuote dell’azienda che rischia il fallimento a causa della crisi di liquidità. Il responsabile dell'Enac, Vito Riggio ha sottolineato: «Servono fondi o sabato Alitalia rimarrà a terra».

SCENDE IN PISTA POSTE ITALIANE | L’intervento finanziario dovrebbe essere per metà in capo alla parte pubblica e per metà ai soci. Poste italiane, guidate da Massimo Sarmi, dovrebbe partecipare con 75 milioni sui 300 complessivi a cui si dovrebbero aggiungere 200 milioni di linee di credito. Si tratta di una soluzione intermedia, per garantire la sopravvivenza finanziaria della compagnia e che dovrà essere varata dal cda convocato per domani. Insomma un'altra operazione ponte. Air France-Klm resta il partner strategicoAlitalia necessita di capitali freschi dopo aver accumulato perdite per più di 1,1 miliardi e debiti per circa un miliardo da quando nel 2009 è stata rilevata da un gruppo di imprenditori italiani e da Air France-Klm.

LUPI PLAUDE ALL’ACCORDO | «Ce l'abbiamo fatta», esulta il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi, aggiungendo come in questo modo «ora l'integrazione con il partner straniero può essere affrontata da posizioni di parità».

GOVERNO, SOCI SI ASSUMANO RESPONSABILITÀ | Il Governo esprime soddisfazione per la volontà di Poste SpA di partecipare, come importante partner industriale, all’aumento di capitale di Alitalia. Ad Alitalia servono discontinuità, stabilizzazione dell’azionariato e una importante ristrutturazione attraverso un nuovo progetto industriale. L’entrata di Poste è fondata su queste premesse. Assieme ai soci e agli impegni che il sistema bancario è pronto a sottoscrivere, l’apporto finanziario di Poste è in grado di conferire le risorse per raggiungere la ricapitalizzazione necessaria ad assicurare gli attuali servizi. Il Governo si aspetta che i soci si assumano appieno le loro responsabilità.

GARANTIRE CONTINUITÀ DEL SERVIZIO | Le sinergie industriali tra Alitalia e Poste, anche attraverso la compagnia aerea controllata Mistral Air, includono i settori del trasporto passeggeri e cargo - in coerenza con la strategia di sviluppo dell’e-commerce -, della fidelizzazione clienti nonché la condivisione delle infrastrutture logistiche, informatiche e di controllo. La cooperazione, anche azionaria, tra settori dei servizi postali, di logistica ed aerei trova numerosi precedenti europei ed internazionali, ad esempio in Francia e Germania. Assicurare ai cittadini italiani e al sistema economico la garanzia di collegamenti aerei domestici, europei ed intercontinentali efficienti ed adeguati per la crescita del Paese rimane obiettivo fondamentale di servizio pubblico.

REVISIONE DEL PIANO INDUSTRIALE | Il Governo valuta Alitalia un asset strategico per il Paese, ma non senza condizioni: sono necessarie una profonda revisione del Piano industriale e l’adozione nei tempi più rapidi del nuovo Piano da parte dei nuovi organi societari. Solo in questo modo si potranno garantire alla società prospettive concrete di sviluppo ed integrazione in un network globale. Una volta assicurati discontinuità e rinnovamento, il Governo è pronto ad accompagnare questo percorso con gli strumenti, anche di supporto strategico e finanziario, di cui il sistema Italia dispone.

SINDACATI PRONTI ALLA MOBILITAZIONE | Intanto i sindacati di categoria si dicono pronti alla mobilitazione e chiedono al Governo di «garantire la continuità aziendale perché non c'è altra strada»: senza Alitalia, avvertono, ci sarebbe un rischio collasso con effetto su migliaia di posti di lavoro in tutto il settore. Anche Cgil, Cisl e Uil rafforzano l'appello delle sigle di categoria, chiedendo al Governo «un immediato intervento».

Venerdì 11 ottobre 2013

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