di Angela Ciconte
Di seguito pubblichiamo una nota ricevuta da Angela Ciconte, nota esponente dei movimenti cattolici a Torino.
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In questo tempo di confusione e di pandemia, purtroppo ieri i media hanno dato una notizia che aggiunge caos al caos. È stato presentato il nuovo film documentario sul Papa intitolato -Francesco- e presentato al Festival di Roma, realizzato dal regista americano candidato anche all’Oscar Evgeny Afineevski. L’agenda di questo film che poi sembra essere l’agenda dei mondialisti racchiude -temi- che stanno particolarmente al cuore di Papa Francesco, quali: razzismo, cambiamento climatico, migrazione, abusi sessuali, relazioni tra Cristiani ebrei e musulmani e nell’intervista inclusa nel suo interno, Bergoglio come suo modus operandi ha nuovamente comunicato il suo pensiero in modo opinabile e controvertibile lanciando un doppio messaggio nei confronti di chi lo ascolta strumentalizzabile per le -finalità- che si vogliono raggiungere. In un momento ove è al vaglio del Parlamento il ddl Zan Scalfarotto è arrivato -puntuale- un suo presunto (ed ovviamente) poco chiaro sostegno, ma chiaro abbastanza per averne una -spalla- del tutto ragguardevole. Riporto in modo testuale quanto espresso dal Pontefice nella sua intervista: -Le persone omosessuali hanno diritto a stare in una famiglia, sono figli di Dio. Nessuno può essere espulso da una famiglia e non gli si può rendere la vita infelice per questo. Quello che dobbiamo fare è una legge di convivenza civile, hanno il diritto di essere coperti legalmente-. Se si vuole quindi esaminare in modo analitico e grammaticale quanto da lui espresso in riferimento alla famiglia e l’importanza delle persone omosessuali a farne parte, la frase così pronunciata pone il dubbio a quale famiglia il Pontefice si riferisse, in quanto non è chiaro se pensava alla famiglia di origine o ad una famiglia creata in età adulta (perché sono due cose ben definite, distinte e separate). Per quanto riguarda la famiglia di origine, è ovvio che i genitori dovrebbero accogliere i figli omosessuali però se si tratta di genitori Cattolici, il Pontefice dovrebbe ricordare che accogliere non significa giustificare, quindi, dovrebbe anche aggiungere che accogliere con amore la propria prole non significa accettare tutto passivamente, ma essere per loro guida e ricordare la verità delle cose, che in questo ambito diventano Verità Eterne. I genitori (in particolare quelli Cattolici) dovrebbero stare al fianco dei propri figli ogni volta che cadono, pronti a rialzarli ed indicar loro la Strada della Salvezza. Mi domando ancora perché in questa società è normale se i genitori pretendono che i propri figli vadano bene a scuola e si costruiscano un buon futuro e poi diventa grave se i genitori stessi sono attenti alla salvezza eterna dei propri figli? Tornando a quanto dal Pontefice espresso nell’intervista, bisognerebbe anche capire se invece intendesse come famiglia due persone unite civilmente, perché in questo caso avrebbe totalmente -sbagliato- il termine. Ho virgolettato la parola -sbagliato- perché bisognerebbe conoscere le vere intenzioni del Papa e capire a chi intendesse -far arrivare- il messaggio. Se si fosse rivolto ai Cattolici avrebbe ovviamente sbagliato il termine, ma se si rivolgeva alle lobby lgtbt, ai massoni e mondialisti allora avrebbe utilizzato un termine strumentale ed -utile- per i -giorni nostri-. Lui -invoca- una legge di convivenza civile, che dia il diritto agli omosessuali di essere coperti legalmente, forse dimenticando che legalmente gli omosessuali sono ben tutelati ed ai quali non manca nulla per -vivere in santa pace- la loro relazione che tra l’altro (cosa non da poco) per la Chiesa Cattolica (almeno quella che conosciamo) è peccaminosa. Verrebbe da chiedersi da quale parte vuole stare il Papa perché purtroppo è dall’inizio del suo pontificato che -lancia- messaggi contraddittori, opposti ed opinabili senza mai fare chiare smentite se mal interpretati dai Cattolici ma anzi, lasciando il gregge che gli è stato affidato nella massima confusione e sbigottimento. Poi ci sono i -Cattolici duri e puri- che non hanno mai dubbi ed antepongono alla figura di Cristo la figura del Papa. Purtroppo, spesso, quanto lui dichiara, per i -tradizionalisti- sono veri e propri lanci di bombe atomiche (come lui aveva definito la teoria gender per poi presumibilmente declassare il tipo di -bomba- per quanto dichiarato nel documentario intervista). Riflettiamo anche sul termine Tradizionalisti: la nostra Chiesa è basata sulla Tradizione, quindi non capisco perché definendo i Cattolici Tradizionalisti come coloro che non accettano i cambiamenti se ne vorrebbe creare una -minoranza- discriminata e discriminante. Personalmente sono stata cresciuta e educata alla Tradizione della Chiesa, perché oggi dovrei diventare moderna? Nella Chiesa non esiste la modernità ma se di essa si parla in realtà si tratta di modernismo. La modernità non può esistere in un luogo ove si parla di Verità Eterne e se ci sono cambiamenti che stravolgono quanto conosciuto, allora il termine esatto come già detto è modernismo ed il modernismo (cioè lo svuotamento delle Verità Teologali) è giusto che venga -smascherato-. Ciò che si conosce si evita e se si conosce l’errore è giusto evitarlo per non entrare in tentazione e non cadere nel peccato. Perché quindi urlare contro chi si pone domande o chiede leciti chiarimenti piuttosto che fare attenzione e cercare di capire cosa sta accadendo? Se Adamo avesse detto ad Eva che era sbagliato mangiare la mela, forse oggi non saremmo qui. Ma Adamo che ha ascoltato in silenzio Eva ed ha fatto quanto lei in modo suadente gli ha proposto, ha creato problemi non solo a loro stessi ma anche ai posteri. Soprattutto oggi, in piena pandemia, i Cattolici avrebbero bisogno di una Chiesa che parli di Vita Eterna, Novissimi, una Chiesa non timorosa della morte corporale ma gioiosa annunciatrice della Vita Eterna. Una Chiesa capace di aprire, anzi spalancare le Sue Porte alla Verità, non di luoghi asettici ove si va a caccia di chi si inginocchia durante la Consacrazione o abbassa la mascherina per poi chiedere l’offerta e dare successivamente l’Eucarestia su mani potenzialmente infette. Una Chiesa capace di far vivere una Quaresima in Grazia di Dio e non timorosa di dover perdere presumibilmente anche il Natale. Facciamoci caso: attualmente la Chiesa parla di temi geopolitici, sanitari e sindacalistici, ma voi, ve lo vedreste Gesù impegnato in questi argomenti o piuttosto immaginate un Gesù che sana i malati e resuscita i morti per darci la Speranza in ciò che egli stesso ci ha dimostrato con la Sua Resurrezione? Poniamoci domande e preghiamo per noi e per la Chiesa perché tutti ne abbiamo bisogno oggi più che mai.
Giovedì 22 ottobre 2020
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