di Silvia Tozzi
KIEV | Non si fermano le proteste pro Ue in Ucraina, a Kiev. I manifestanti hanno assediato i principali edifici pubblici, dal Palazzo del Governo, alla Presidenza della Repubblica. Molti dipendenti statali non sono riusciti ad accedere ai propri uffici. I dimostranti hanno bloccato le strade adiacenti con ostacoli di ogni genere, senza cercare di paralizzare il traffico. Arseni Iatseniuk, leader dell'opposizione, ha abbandonato una seduta del consiglio conciliativo del Parlamento.
LA CONDANNA | La Commissione europea ha condannato «l'uso l'eccessivo uso della forza da parte della polizia» avvenuto nel fine settimana, ma non imporrà sanzioni all'Ucraina, seppure la cancelliera tedesca Angela Merkel ha sollecitato il presidente Yanukovich di scongiurare gli scontri contro i manifestanti.
INCONTRO CON BARROSO | Forse la protesta sta avendo dei risultati: il presidente Viktor Ianukovich ha chiesto al presidente della Commissione Ue José Barroso di ricevere una delegazione ucraina per discutere di alcuni aspetti dell'accordo di associazione. Barroso è disponibile ad attuare gli accordi già sul tavolo, ma non a riaprire i negoziati.
LA RUSSIA | Intanto, però, il 5 dicembre si terrà un incontro tra il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov e il suo omologo ucraino Leonid Kozhara.
Martedì 3 dicembre 2013
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