Lambrenedetto (Lorenzo Lambrughi) sul 2019. «Ecco come sarà l'anno appena cominciato»

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Previsioni per il 2019 appena cominciato che quasi saluta il primo mese di gennaio

Lambrenedetto (Lorenzo Lambrughi) sul 2019
«Ecco come sarà l'anno appena cominciato»

Dopo i discorsi di fine anno ecco uno Youtuber in controtendenza.
Con 157.000 follower, è fra i più seguiti d'Italia e le sue previsioni per il nuovo anno non promettono bene, anzi. Pare non cambi proprio nulla

di Manuel De Pascalis

Lorenzo Lambrughi in arte Lambrenedetto XVI durante uno dei suoi video-denuncia
Lorenzo Lambrughi in arte Lambrenedetto XVI durante uno dei suoi video-denuncia

Lorenzo Lambrughi, in arte Lambrenedetto XVI, parafrasando il nome del papa tedesco Benedetto XVI, è uno Youtuber molto noto in rete e nei suoi video denuncia ciò che non funziona in Italia: rifiuti in discariche abusive, rotatorie inutili, catarifrangenti dove non servono o curve pericolose completamente al buio. “Quando entri in Italia, al passaggio della dogana, la prima cosa che ti trovi davanti - spiega Lambrenedetto – è un cartello grande così con scritto Attenzione buche”. Una denuncia a cui probabilmente siamo già abituati, leggendo le notizie dei giornali, ma che ha dell’altro: lavori pubblici fatti all’italiana, cioè fatti male, tombini non allineati all’asfalto che quando li prendi rischi di bucare una ruota, e allora altro che Roma Capitale, qui il problema è ben più grande e riguarda un’Italia intera che non vuole cambiare la propria testa, e che è fatta di gente superficiale, stanca, passiva, che si accontenta di quattro euro di stipendio e che non protesta mai. E allora, a gridare, ad incazzarsi, ci pensa lui davanti al video.

Lorenzo è un lavoratore con la passione per i viaggi e i paesi virtuosi, uno fra tutti la Germania, dove la vita costa poco, gli stipendi sono alti, e le autostrade sono gratis. Tutto il contrario dell’Italia, dove gli stipendi sono sempre uguali, dove gli italiani si sono accontentati di guadagnare mille euro (a chi gli va bene), mentre gli altri sono precari e mai vedranno la pensione. Quella che si evince dai video di Lambrenedetto è un’Italia rassegnata, italiani che non vogliono combattere, che non vogliono farsi sentire, che si accontentano di poco o di nulla, se accontentarsi di nulla significa nascondersi per dignità, per vergogna di mostrarsi precari, di far vedere che le cose vanno male, male davvero, quando tutti sanno che fuori dal nostro mondo c’è chi invece è ricco e fa la bella vita. Politici, imprenditori virtuosi, ma anche liberi professionisti, e tutti quegli autonomi che di tasse ne pagano poche o non le pagano affatto. Nel suo ultimo video, Lambrenedetto ritiene che non cambierà nulla nel 2019, perché il costo della vita aumenta, mentre gli stipendi non aumentano mai, il lavoro è sempre più precario e gli italiani emigrano sempre di più lasciando che l'Italia sia terreno fertile per immigrati.

Lambrenedetto contesta il governo giallo-verde, quello del Movimento 5 Stelle e della Lega Nord, che nei video non vengono mai nominati, ma se si contesta chi governa noi lo sappiamo chi sono: sono coloro che avevano promesso un cambiamento, che però ancora non c’è stato. Altro che Reddito di cittadinanza. Altro che Quota 100. Tutti slogan che non cambieranno mai le sorti di questo Paese. C’è da pensare, guardando i dati, che Lambrenedetto abbia proprio ragione. Tutti gli indicatori parlano di crescita quasi a 0 per il 2019. Un +0,6 di Pil che alcuni istituti di ricerca fanno scendere ancora fino a sfiorare lo 0, o il -0,1%. Col solo Governo in controtendenza sulle previsioni (+1%, poi sceso a +0.8%). Attendiamo di conoscere l’ultimo dato dell’Istat che sarà diffuso nei prossimi giorni e che ci dirà se quello 0,9% di Pil 2018 è reale o se, sulla base dei dati dell’ultimo trimestre, dovrà essere ritoccato. Altro che decrescita felice, come auspicava Beppe Grillo. Qui c’è solo da piangere. Nessuno è felice di decrescere e di tornare a coltivare l’orto. Gli italiani vorrebbero avere un tenore di vita diverso, magari come quello dei tedeschi, se parlar di Germania non è chiedere molto.

Il presidente francese Macron e la cancelliera tedesca Angela Merkel siglano il Trattato di Aquisgrana. Quali conseguenze per l'Italia?
Il presidente francese Macron e la cancelliera tedesca Angela Merkel siglano il Trattato di Aquisgrana. Quali conseguenze per l'Italia?

L’Italia, infatti, la cambi se abbatti il debito pubblico, se abbassi le tasse, se crei lavoro, se ricominci a produrre in stabilimenti italiani magari importando meno schifezze dall’estero “Made in China, in Cambodia, in Vietnam, in Pakistan, in Bangladesh, in India, in Myanmar, in Albania e in Romania”. Insomma, quest’ultima considerazione l’abbiamo aggiunta noi, ma è chiaro che è l’epilogo di una crisi dilagante, di un atteggiamento disperatorio che ha già affossato l’Italia e che, c’è ragione di ritenere, nei prossimi anni, se qualcosa di radicale non avverrà, ci farà piangere lacrime amare. A tutti noi che subiamo la politica di un governo del cambiamento. Ma che arrivato al potere, anziché seguirne la rotta, è evidente che sta preferendo di omologarsi al sistema. Se non bastasse, dopo le recenti dichiarazioni del vicepresidente del Consiglio, Luigi Di Maio (M5s), che ha ricalcato quanto anticipato da Alessandro Di Battista, e da altri esponenti di Fratelli d’Italia, contestando il Franco Cfa, valuta francese ancora presente in 14 stati dell’Africa Occidentale e Centrale, a gettare benzina sul fuoco è il recente accordo fra Francia e Germania, siglato il 22 gennaio 2019 e chiamato Trattato di Aquisgrana. Un accordo che rafforza i due stati europei sul fronte della cooperazione economica e politica, come se quelli per l’Europa non fossero già sufficienti di loro. Francia e Germania, nella persona dei due capi di governo, Emmanuel Macron e Angela Merkel, hanno ritenuto di stringere un patto più forte, che va al di sopra dei rapporti con l’Italia, con la Spagna, con la Grecia e gli altri Paesi Ue. Quali saranno le conseguenze di questo patto ancora non lo sappiamo. Bisognerà attendere i prossimi mesi quando le azioni di questi due governi ce lo spiegheranno.

Venerdì 25 gennaio 2019

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