In piazza più di 300mila bancari. È scontro tra l'Abi e i sindacati

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Primo sciopero dopo 13 anni

In piazza più di 300mila bancari
È scontro tra l'Abi e i sindacati

Attesa un’adesione elevata alla protesta: circa il 70 per cento

Redazione Online

Bancari in piazza
Bancari in piazza

RAVENNA | La prima volta dei bancari in piazza. Per lo sciopero della categoria, il primo da 13 anni, tutti i sindacati hanno organizzato per oggi, giovedì 31 ottobre un corteo a Ravenna, città del presidente Abi Giovanni Patuelli (numero uno della locale Cassa di Risparmio) e manifestazioni a Roma, Genova, Padova e Milano. Lo sciopero è proclamato contro la disdetta anticipata del contratto collettivo decisa in modo unilaterale dall’Abi (la scadenza era prevista per giugno 2014). A proclamare lo sciopero sono state tutte le sigle sindacali del settore del credito. Alcuni sportelli potrebbero essere chiusi per tutta la giornata. Nessuno problema per le operazioni di home banking o per i prelievi con il bancomat. L’ultimo sciopero dei bancari risale al 2000, ma allora si limitò a poche ore. Nove anni dopo, 309mila lavoratori delle aziende di credito associate all'Abi incroceranno le braccia

LA DICHIARAZIONE DI SILEONI | «I recenti provvedimenti inseriti nella Legge di Stabilità, emanata dal governo, garantiscono evidenti agevolazioni fiscali a tutto il settore bancario. Tutte le organizzazioni sindacali hanno sempre sostenuto la validità delle richieste delle banche in materia di fisco. Il Governo però non ha speso una parola, un ammonimento, né tantomeno un consiglio verso le banche che hanno inopinatamente disdettato il contratto nazionale dei lavoratori bancari con 10 mesi d’anticipo». Lo dichiara Lando Maria Sileoni, Segretario generale della FABI, il sindacato di maggioranza dei lavoratori bancari. «Siamo sicuri che l’intera categoria si ricorderà di questa pesantissima dimenticanza al momento delle prossime elezioni politiche. È necessario che il Presidente del Consiglio e l’intero Consiglio dei ministri pongano in essere le giuste pressioni per far recedere le banche da un atteggiamento controproducente e ottuso. Dal 31 ottobre, se niente cambierà, il Governo avrà un problema in più perché saranno intensificate le azioni di lotta e di dissenso dell’intera categoria».

Giovedì 31 ottobre 2013

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