Crisi economica, il Made in Italy finisce nella mani de gli stanieri

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Crisi economica, il Made in Italy
finisce nella mani de gli stanieri

È pari a 10 miliardi il valore dei marchi storici passati a multinazionali

Redazione Online

Prodotti Made in Italy
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CRISI, IL MADE IN ITALY PASSA AGLI STRANIERI | Dalla Perugina alla Buitoni fino all’Antica Gelateria del Corso e alla San Pellegrino sono i pezzi più pregiati del Made in Italy che sono da anni nelle mani della multinazionale svizzera Nestlè. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti, in relazione alle voci sull’interesse del colosso elvetico per l’italianissima Ferrero, dalla quale si evidenzia che sono già pari ad oltre 10 miliardi il valore dei marchi storici dell’agroalimentare italiano passati in mani straniere dall’inizio della crisi che ha favorito una escalation nelle operazioni di acquisizione del Made in Italy agroalimentare. 

L’IMPERO DELLA NESTLÈ | «Negli anni Novanta – sottolinea la Coldiretti - erano state Locatelli e San Pellegrino ad entrare nel gruppo Nestlè, anche se poi la prima era stata girata alla solita Lactalis (1998). La stessa Nestlè possiede già dal 1993 il marchio Antica gelateria del Corso e addirittura dal 1988 la Buitoni e la Perugina. Nel 2013 rischia così di accelerare ulteriormente il fenomeno che sta vedendo pezzi pregiati del made in Italy agroalimentare, e non solo, finire in mani straniere».

TUTTE LE ACQUISIZIONI | «Nel luglio scorso era stata annunciata la decisione della società Averna di cedere l'intero capitale dell'azienda piemontese detentrice dello storico marchio dei dolci al gruppo Toksoz in Turchia che è il maggior produttore mondiale di nocciole. Un’operazione che segue da vicino l’acquisizione da parte della multinazionale del lusso LVMH di una partecipazione di maggioranza nel capitale sociale della Pasticceria Confetteria Cova proprietaria della società Cova Montenapoleone Srl, che gestisce la nota pasticceria milanese, mentre l’ultimo colpo nelle campagne toscane è stato messo a segno - sottolinea la Coldiretti - da un imprenditore cinese della farmaceutica di Hong Kong, che ha acquistato per la prima volta un’azienda vitivinicola agricola nel Chianti, terra simbolo della Toscana per la produzione di vino: l’azienda agricola Casanova - La Ripintura, a Greve in Chianti, nel cuore della Docg del Gallo Nero. Nel 2013 - conclude la Coldiretti – si è verificato il passaggio di mano del 25 per cento della proprietà del riso Scotti ceduto dalla famiglia pavese al colosso industriale spagnolo Ebro Foods».

Venerdì 18 ottobre 2013

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