di Redazione online
La parola utilizzata dall’uomo è intrinseca alla sua stessa natura, quella di poter comunicare con i propri simili.
Sin dai tempi antichi tutte le informazioni, da quelle più importanti a quelle giornaliere legate alla vita di tutti i giorni, venivano tramandate da una generazione all’altra con il passaparola, raccontate a volte da testimoni altre volte semplicemente riportate per sentito dire. Le informazioni erano come un archivio a cielo aperto, infatti vi erano luoghi deputati al raccontarsi, come per esempio la piazzetta del paese o attorno al focolaio di casa. Quando si voleva pubblicizzare un prodotto o promuovere eventi di interesse comune vi erano persone preposte che con gran voce giravano in tutto il paese o quartiere per dare rapide e corrette informazioni ai cittadini.
Vorrei ricordare anche un altro modo di comunicare molto significativo e cioè con il suono dei segni, i tocchi della campana della chiesa, grazie ai quali si comunicavano sia eventi gioiosi che di pubblico pericolo.
Poi rapidamente dalla parola e dall’informazione passata di bocca in bocca, si è passati alla parola scritta su carta stampata e grazie a giornali, opuscoli, libri, ecc… ognuno poteva accedere a tutte le informazioni. In Italia la parola scritta su carta stampata ha avuto eco nel 1930 ad Alba grazie a don Giacomo Alberione (oggi Beato) e, ancora oggi, quella di Alba è la miglior tipografia e stamperia a livello europeo.
Nonostante l’evoluzione dalla parola tramandata a quella scritta, l’uomo ha continuato a utilizzare il passaparola, alcune volte anche in modo appropriato.
Difficile dire quali siano le parole giuste da utilizzare per potersi esprimere su vari argomenti, credo sia fondamentale però che, prima di parlare, si sappia ascoltare; bocca chiusa, mente e cuore aperti, anche il silenzio porta i suoi frutti … poi con la massima discrezione si possono esprimere le proprie convinzioni, ma sempre intrinseche con le nostre radici cristiane, dove la moralità è linfa di vita.
Raymond Carver, scrittore americano, sosteneva che -le parole sono tutto quello che abbiamo, perciò è meglio che siano quelle giuste-.
Vincenzo Punzo
Savona, 7 luglio 2021
Venerdì 9 luglio 2021
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