Una rappresentazione pittorica

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immagini dell'apocalisse

Una rappresentazione pittorica

Giovanni Gronchi e Luca Sturolo ci regalano la magnifica visione di 18 tavole rappresentanti il libro della Rivelazione

di Giovanni Gronchi & Luca Sturolo

La Gerusalemme celeste
La Gerusalemme celeste

Abbiamo il piacere di sottoporre all'attenzione dei lettori di RetelunaItalia il progetto per un'esposizione di dipinti, intitolata "La molteplicità del Sacro".

Si tratta di una trascrizione per immagini dal Libro dell'Apocalisse, che non vuole essere un'"attualizzazione" di quest'opera bensì un tentativo di coglierne la complessità, il riecheggiare e il richiamarsi delle immagini che lo attraversano, il fluire incessante dei suoi rimandi attraverso la ricchezza delle interpretazioni nel corso del tempo.

Abbiamo voluto così avvicinarci con il nostro lavoro, nel modo più "antico", semplice e modesto a una dimensione del Sacro che continua a rivelare la propria forza espressiva.

Il Libro dell’Apocalisse, non diversamente dal Paradiso – ma si potrebbe aggiungere: non diversamente da tutto il poema dantesco – è un incontro di più voci e figure.

Tutto è mobile, cangiante, scintillante; insieme sonoro, visivo e scrosciante. Come se la luce, l’acqua e il suono, la componente angelica e quella demonica nascessero dallo stesso fondo.

Voci (che parlano attraverso le parole scritte) e figure dunque, che si staccano da uno sfondo quasi teatrale, come se la divinità si rivelasse come il più grande e ipnotico artefice di una grandiosa messa in scena; e come se la poesia cifrata e la poesia mistica avessero ancora una volta bisogno di spettacolo e di decorazione, di bagliori e di oscurità che sgorgano dalle loro profondità e le nascondono.

E ciononostante, l’Apocalisse resta un libro ermetico, misterioso, sfuggente. Impossibile da illustrare. Possibile, semmai, accompagnarlo silenziosamente con delle immagini, traducendo le sensazioni visive che via via ci trasmette lo scorrere di ogni pagina.

Un libro che procede per vie ellittiche, e così pure il lavoro sulle immagini che non si poteva realizzare se non attraverso il mezzo antico della pittura. Uno sguardo al passato ma anche al presente, al remoto e al moderno; ai codici miniati medioevali e all’arte moderna (non è un mistero che proprio da un manoscritto dell’XI secolo - l’Apocalisse di San Severo - Henri Matisse abbia tratto ispirazione per il suo famoso libro d’artista “Jazz”…).

 Una doppia evocazione, quindi; necessaria per ribadire la necessità e l’importanza della memoria, remota e recente.

Mercoledì 11 agosto 2021

© Riproduzione riservata

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