Processo Costa Concordia, parla Iannelli. «Ce ne siamo andati per ultimi»

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quattro sub di Titan Micoperi sono stati denunciati per tentato furto alla nave

Processo Costa Concordia, parla Iannelli
«Ce ne siamo andati per ultimi»

Al processo: «Quando non vidi più nessun passeggero, insieme a Schettino, arrivammo dove c'era una scialuppa. Appena la lancia partì, la nave si ribaltò di lato e il ponte dove eravamo andò sott'acqua»

di Silvia Tozzi

Francesco Schettino
Francesco Schettino

GROSSETO | L'allievo ufficiale della Concordia, Stefano Iannelli, che il 13 gennaio 2012 faceva parte dell'equipaggi della Costa Concordia, in aula ha dichiarato che «il comandante Francesco Schettino saltò, poco prima di me, sul tetto di una scialuppa al ponte 4» che poco dopo rimase sommerso per lo sbandamento della nave. «Sul ponte 4, su lato di dritta era stata formata una catena umana, per non scivolare. Io facevo parte del team di soccorso Tango India e intervenimmo su almeno cinque infortuni».

ANDATI QUANDO NON C'ERA NESSUNO | Iannelli dice che se ne andarono «quando non vedevo più nessun passeggero, insieme a Schettino, Garrone, un elettricista, un'infermiera della Concordia e Salvatore Ursino, arrivammo dove c'era una scialuppa. Io saltai sul tetto, il comandante Schettino vi era saltato poco prima. Appena la lancia partì, la nave si ribaltò di lato e il ponte dove eravamo andò sott'acqua».

RACCOLTI PASSEGGERI IN ACQUA | Ha quindi riferito di aver raccolto dei passeggeri in acqua. Quando arrivarono al Giglio, Schettino si è voltato e ha detto: «Cosa ho fatto? Ho finito di navigare».

GLI SCIACALLI | Intanto la Costa Concordia è agli onori delle cronache perché quattro sub di Titan Micoperi, il consorzio che ha raddrizzato la Concordia e ora sta lavorando alla sua rimozione dalle acque dell’Isola del Giglio, sono stati denunciati dai carabinieri per tentato furto. A smascherarli sono state le telecamere di bordo.

LA NOTTE CON LE TORCE | I quattro, due sudafricani, un inglese e un irlandese, sono stati filmati, poco dopo le tre di notte, mentre torce alla mano si aggiravano sul relitto in una zona assolutamente off-limits. Si sono giustificati dicendo che erano saliti sul relitto (operazione vietata senza autorizzazioni) per recuperare qualche souvenir, ma che non volevano rubare nulla né tantomeno creare problemi ai periti che ancora stanno indagando sulle cause del disastro.

SOSPESI | Il consorzio Titan-Micoperi, che per primo aveva denunciato l’accaduto, ha sospeso i quattro dipendenti e li ha allontanati dall’Isola.

IL RECUPERO DELLE CASSEFORTI | Il tribunale di Grosseto ha accolto le richieste del Codacons e ha disposto il recupero delle casseforti presenti sulla Costa Concordia, dato che molti naufraghi non sono ancora rientrati in possesso dei propri beni personali e oggetti di valore contenuti all’interno delle casseforti presenti sulla nave. «Ora – scrive il Codacons - il contenuto delle stesse potrà finalmente essere restituito ai legittimi proprietari, che da quasi 2 anni attendono di tornare in possesso dei propri oggetti di valore». 

Lunedì 11 novembre 2013

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