di Antonio Rossello
Una concezione dinamica dell’impegno artistico
Nuovi importanti appuntamenti per il maestro Ettore Gambaretto di Albisola, noto in tutta Italia per le sue strette collaborazioni con grandi critici d’arte, quali Vittorio Sgarbi, Andrea Diprè, o il compianto Philippe Daverio, nel corso di prestigiose iniziati.
Grazie al fatto di provenire da un particolare humus artistico, nel tempo Gambaretto ha dimostrato di saper sviluppare una propria ed originale concezione democratica dell'arte e della creatività: «Non siamo al servizio di un'idea», dice, «ma semplicemente del desiderio di vita».
E non nasconde che questo modo di pensare derivi in primis dall'essere figlio d'arte.
La storia di una famiglia votata all’arte.
Suo padre Giuseppe, pittore e scultore, dalla natia Verona presto si trasferì a Milano, per scoprire spazi dove la sua talentuosa vena artistica potesse essere valorizzata. Qui, venne a contatto con il fior fiore della cultura e dell’arte figurativa del tempo. Due nomi eccezionali rendono conto del valore delle sue frequentazioni: Lucio Fontana e Aligi Sassu.
E, così, anche il giovane Ettore, nato nel capoluogo lombardo, cresceva al cospetto di siffatti maestri, dai quali avrebbe tratto esclusivi insegnamenti e spunti utili nel suo successivo cammino artistico. In tutto, la famiglia Gambaretto rimase nella città meneghina per un lungo periodo di quaranta anni; quindi, per ragioni dovute alla guerra, dovette portare la propria residenza ad Albisola, dove disponeva di una casa.
Nella ridente località rivierasca, Giuseppe si appassionò alla tradizionale ceramica d’arte, diventando in breve uno dei suoi più rinomati esponenti, non soltanto a livello nazionale. Nel frattempo, Ettore frequentava diverse scuole artistiche italiane, dimostrando grande estro, realizzandosi in contesti ricchi di fermenti, di cui seppe fare tesoro per la sua formazione, acquisendo capacità e autorevolezza nel campo.
Inoltre, come fortunata coincidenza, tra gli anni ’50 e ’70, padre e figlio ebbero modo di coltivare altre floride relazioni artistiche, dai frutti destinati a durare nel tempo, con celebri figure - come il già conosciuto Fontana, ma anche Jorn, Lam, Crippa, Scanavino, Capogrossi, Luzzati, Cardazzo, Quasimodo -, arrivate tutte da lontano per operare ad Albisola senza più distaccarsene.
Il punto di approdo di una storia di relazioni: la «Sociurgia».
Non è stata dunque priva di esiti significativi la storia personale di Ettore. Attualmente, egli non solo è un artista di pregevolissimo livello, ma anche un talent scout dal non comune fiuto e un vulcanico promotore di iniziative.
Ulteriormente, dispone di una rete di conoscenze - oggi si direbbe un network - ovunque presente, capace di catturare l'attenzione di un ampio numero di gallerie, spazi espositivi, collezionisti, critici e curatori.
Il suo approccio unico ha avuto riscontri con persone di ogni ceto sociale, che hanno avuto qualcosa da condividere o dare al mondo. Specialmente, allorquando ha sposato le tesi della «Sociurgia» (un termine ibrido, latino e greco, che da societas, ossia «società», + ἔργον, ossia «opera», letteralmente significa «opera sociale»), in quanto idea e metodo per comprendere tutte «le cose della vita» (dalla società al mondo degli affari all'istruzione.
Mission e vision della «Sociurgia» secondo Gambaretto.
Parliamo ora di valori, di mission e vision della «Sociurgia», ossia dell'immagine che Gambaretto trasmette all'esterno e con la quale si identifica nel suo raggio d’azione. Poiché il mondo delle relazioni settoriali può indistintamente gratificare quanti vi partecipano, quanto al proprio intento, egli afferma: «Il mio obiettivo è offrire una possibilità a tutti gli artisti di farsi conoscere anche al di fuori del proprio ambiente, oltre i limiti di un ristretto territorio d'appartenenza».
La sua intuizione è stata anche chiamata «arte viaggiante», perché mira a creare una prospettiva di dimensione ampia, incoraggiando gli artisti a osare per mostrare le proprie realizzazioni, non solo come opportunità di business ma anche «come atto di scambio culturale».
In tal senso, sente forte la valenza di Albisola, come base di partenza per progetti di vasta portata artistica e organizzativa, perché ci sono pochi posti al mondo in cui si possono vedere così tanti tipi diversi di opere. La sua esperienza e il suo valore non mancheranno di avere ulteriori ripercussioni positive nel nostro ambito territoriale.
I programmi a breve: la 17° edizione di ArteGenova
La prossima iniziativa di Gambaretto, attraverso la sua nuova creatura «Atelier d’Arte Gambaretto», dopo la recente conclusione di una pluriennale esperienza alla guida de «La Casa delle Arti», si svolgerà nell’ambito di ArteGenova - mostra mercato di arte moderna e contemporanea.
Si tratta di una quattro giorni all’insegna della cultura e dell’investimento nell’arte, per la quale è atteso ogni anno un numero considerevole di operatori, visitatori, investitori e collezionisti provenienti da tutta Italia ma anche dall’estero. Più di 150 gallerie offriranno a tutti gli appassionati una antologia di opere come sempre di altissimo livello.
Come già avvenuto in passato in simili occasioni - per citarne soltanto due fra quelle in campo nazionale «ArtePadova» o «Palermo Capitale Italiana della Cultura 2018» -, una delegazione di oltre 20 artisti selezionati dal maestro, e pubblicati su un rinomato catalogo, sarà presente con proprie opere, alla manifestazione, la quale è una delle più longeve nel mondo dell’arte in Italia e si prepara a ripartire dal 8 al 10 aprile 2022, presso il quartiere fieristico del capoluogo ligure.
Con un’offerta espositiva ancora più ampia e variegata per festeggiare al meglio la sua 17°esima edizione, si riconfermeranno tutti i presupposti in base ai quali Genova, città la cui provincia conta 900.000 abitanti, è universalmente ritenuta sensibile all’arte moderna e contemporanea: testimoni ne sono la presenza di numerose gallerie d’arte e le sempre più frequenti iniziative artistiche promosse dalla cittadinanza.
Quali saranno i futuri sviluppi dell’inarrestabile progettualità di Ettore Gambaretto?
Gambaretto afferma spesso: «Da cosa nasce cosa…». La sua vivacità, la sua inarrestabile progettualità, unita ad una percezione profonda delle dinamiche del mondo artistico, è emblematica. Certo è che ulteriori progetti e idee in animo da parte del ceramista e creatore di eventi albisolese stanno prendendo concretezza e risultati apprezzabili dovrebbero vedersi a scadenze anche abbastanza brevi. Confidiamo di potervi dare presto conferme in proposito.
Martedì 22 marzo 2022
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