Ginosa, recuperato corpo della quarta vittima. É Pino Bianculli, l'infermiere materano 32enne

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Ginosa, recuperato corpo della quarta vittima
É Pino Bianculli, l'infermiere materano 32enne

Il cadavere è stato rinvenuto a 400 metri di distanza dalla sua auto

Redazione Online

Alluvione a Ginosa
Alluvione a Ginosa

GINOSA, RECUPERATO CORPO DELLA QUARTA VITTIMA | Alle prime ore del mattino di oggi, a Ginosa, sono riprese le operazioni di ricerche dell’ultimo disperso, Bianculli Pino, il 32enne residente a Montescaglioso, impiegato di una clinica privata di Ginosa. I vigili del fuoco e la forestale hanno trovato il corpo senza vita della quarta vittima in zona Pantano. Il cadavere del giovane infermiere, completamente ricoperto di fango e canne, è stato rinvenuto a 300-400 metri di distanza dalla sua auto ed estratto con l'ausilio di un'escavatrice. È stato riconosciuto dal padre, presente sul posto.
Bianculli è l'ultima vittima dell'esondazione che ha colpito la zona adiacente il fiume Bradano. Nei giorni scorsi erano stati già recuperati i corpi di tre persone: la 30enne Rossella Pignalosa, Chiara Moramarco, 25 anni, e il marito Giuseppe Bari, 32 anni.
Nella zona continuano le operazioni di soccorso della Protezione Civile al fine di ripristinare condizioni di normalità per la popolazione colpita

GIUNTA STRAORDINARIA PER STATO CALAMITÀ | «Domani ci sarà una riunione di giunta straordinaria per approvare le due delibere relative alla richiesta di stato di emergenza e di stato di calamità nella vasta zona jonica con epicentro a Ginosa. Noi metteremo in campo tutto ciò che residua delle nostre risorse per poter attuare gli interventi di prima necessità, raschiando veramente il fondo del barile. La prossima settimana inoltre vorrei proporvi una riunione con il Presidente della Regione Basilicata e con il sottosegretario Filippo Bubbico per mettere in piedi una cabina di regia e, sulla base delle informazioni che ci forniranno le autorità di bacino di Puglia e Basilicata, operare una seria programmazione degli interventi». Lo ha detto il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola partecipando questa sera alla riunione operativa di lavoro convocata dal prefetto di Taranto Claudio Sammartino insieme con i sindaci dei comuni coinvolti dall’alluvione di due giorni fa (Ginosa, Laterza, Palagianello, Castellaneta, Palagiano), il commissario prefettizio provinciale, le autorità di bacino della Puglia e della Basilicata e una rappresentanza dei consiglieri regionali. Insieme con il presidente Vendola, oltre alle strutture tecniche regionali, gli assessori Guglielmo Minervini e Fabrizio Nardoni.

TAVOLO INTERISTITUZIONALE | «Questo tavolo – ha aggiunto Vendola - deve diventare un punto di lavoro e di sinergia interistituzionale. Ci troviamo di fronte ad un problema che va affrontato con un’ottica interregionale tra Puglia e Basilicata per mettere a fuoco la necessità di un risanamento globale di un bacino idrografico che è fonte di pericolo permanente per il territorio. Oggi occorrono interventi strutturali, oltre che di urgenza». «Siamo disponibili a fare la nostra parte e non intendiamo abbandonare nessuno – ha continuato Vendola – pur tenendo presente le difficoltà che pesano, in tutta Italia, per il patto di stabilità». Vendola poi ha sottolineato il diritto «ad avere una interlocuzione romana». «Tra ieri e questa mattina a Roma – ha detto il Presidente - ho interloquito con i Ministri Trigilia, Quagliarello e De Girolamo. Tutti si sono mostrati molto disponibili. Ora occorre però mettere a fuoco il problema con un’ottica interregionale e porlo a livello legislativo».

MINERVINI, INDENNIZZO AGLI AGRICOLTORI | Per quanto riguarda invece la mancata erogazione dei fondi per l’alluvione del 2011, l’assessore Guglielmo Minervini ha ribadito ancora una volta che «É proprio la mancanza della firma del Ministero dell’Economia ad impedire l’accesso a questi fondi». L’assessore Fabrizio Nardoni ha infine annunciato per domani mattina una riunione con le organizzazioni e le associazioni di categoria nel settore agroalimentare e ha ribadito «La necessità di intervenire sulla prevenzione e non sull’indennizzo del danno».

Giovedì 10 ottobre 2013

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