Cronache di donne

Cronaca nera su casi di violenza sulle donne, femminicidi, casi irrisolti. Consigli, interviste e tutto il mondo al femminile

Federica Scorpo

Federica Scorpo
Nata a Siracusa, scrittrice/blogger è un'operatrice di un centro antiviolenza e si è occupata di giornalismo d’inchiesta per il quotidiano d’ispirazione cattolica «La perfetta letizia». Ha pubblicato tre libri ed è molto sensibile alla condizione della donna e all’educazione sulla parità tra i sessi.

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Dic 12

Femminicidio e violenza di genere: un fenomeno inarrestabile

Un fenomeno quotidiano che ormai sembra non arrestarsi mai

Siamo al 10 dicembre Gisella è uccisa dal marito con quattro coltellate, il 9 dicembre Paola uccisa dal marito a colpi di pistola, il 3 dicembre Alina uccisa con due colpi di pistola dal fidanzato e Teresa, il 30 novembre, uccisa dal marito che le ha fracassato il cranio. Sono solo alcuni degli esempi di violenza domestica o meglio nota come femminicidio. Un fenomeno che sembra inarrestabile che ha le sue origini in una cultura misogina che vede la donna come una cosa che si possiede, non un essere umano con tanto di diritti e d’identità. Una cultura che ha le sue origini dall’infanzia ed è li che va combattuta: dall’educazione. Educare alla violenza di genere è un obiettivo che la scuola dovrebbe avere. Ma cos’è la violenza di genere? Per violenza di genere s’intende ogni sorta di violenza psicologica, sessuale, fisica, economica. La violenza psicologica è quella che sta alla base ad ogni tipo di violenza dove la donna viene sminuita con insulti, umiliazioni, imposizioni, sino a essere privata del suo valore. Una violenza spesso seguita dalla violenza fisica vera e propria fatta di calci, schiaffi, pugni e ogni sorta di contatto fisico volto a ferire la donna, a farle male. Nel peggiore dei casi segue anche la violenza sessuale, l’imposizione a pratiche sessuali non desiderate. La donna viene obbligata ad avere rapporti sessuali con la forza. E infine c’è la violenza economica quella che spesso lega le donne agli uomini e che diventa un vero e proprio legame indissolubile. Molte donne infatti non denunciano per paura delle conseguenze economiche magari perché non sono indipendenti, oltre la paura delle reazioni del marito o del fidanzato. Ma non solo chi è vittima di violenza spesso non sa di esserlo perché la violenza è ciclica, tende a peggiorare ed è una dinamica al quale si ci abitua. Spesso pur denunciando queste donne muoiono lo stesso perché ci vuole una maggiore protezione per le donne, poche, che denunciano spesso per stalking. Insomma sembra un fenomeno dal quale non si riesce a uscire eppure le vie d’uscite ci sono: le istituzioni, l’educazione, i centri antiviolenza. Se tutti lavorassero in simbiosi forse qualcosa cambierebbe almeno per il futuro. E le donne potrebbero vivere libere di essere se stesse.

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Dic 11

Il sostegno psicologico

In questo periodo stressante per gli italiani farsi sostenere da uno specialista è sintomo di saggezza per non arrivare a gesti estremi

di Federica Scorpo

La crisi, il lavoro, il precariato, il mutuo, le bollette, le relazioni, i figli… Oggi per gli italiani, e soprattutto per la donna, è un periodo difficile. Basta ascoltare un telegiornale per rendersi conto in che stato vivono gli italiani: femminicidi, figlicidi omicidi, suicidi…. Secondo l’Eurodap, 9 italiani su 10 sono stressati e nervosi. Questo è un indice importante per capire la qualità della vita della popolazione. Ma, soprattutto, gli italiani rischiano la salute perchè lo stress porta affaticamento e può avere conseguenze negative in generale sulla salute. Infatti, alti livelli di stress possono provocare ictus e infarti, nonché disturbi d’insonnia, apatia, difficoltà gastriche, tensione muscolare. E nei casi più gravi ansia e depressione. Su 1000 persone intervistate solo su 100 si è riscontrato un livello di stress normale. Sono numeri che allarmano perché dietro ci sono persone che soffrono, che hanno ritmi di vita sbagliati, che vivono con ansietà il lavoro, la famiglia, la loro vita. Per questo motivo è importante il sostegno psicologico. L’aiuto di un psicoterapeuta pùò essere un grande supporto quando si passano momenti difficili, quando la sofferenza diventa pesante da gestire.. Anche se comunemente c’è una certa diffidenza, farsi seguire da uno psicoterapeuta è come andare dal dottore quando stiamo male. Solo che a stare male è la nostra interiorità. Non serve solo a raccontare la propria vita ma a scandagliare pensieri disfunzionali, persorsi mentali sbagliati, abitudini che ci fanno stare male. Questa figura è molto importante perché si segue un percorso di crescita insieme, dove emergono le proprie difficoltà e dove si cercano le soluzioni insieme. Soffrire da soli è la cosa peggiore che si possa fare, chiedere aiuto significa invece voler cambiare la propria vita.

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Dic 11

Rapallo: manda un sms alla sorella " L'ammazzo, poi uccido me stesso"

Picchia la moglie e poi l'ha accoltella, buttandosi dal balcone con il bimbo di un anno

di Federica Scorpo

Un altro femminicidio-suicidio stavolta a Rapallo. È accaduto ieri pomeriggio quando Alessio Lodo si presenta a casa della sua oramai ex moglie e dopo averla picchiata, l'ha accoltellata. Non contento ha preso il figlioletto di appena un anno e si è gettato dal balcone. Vani i tentativi di rianimare il piccolo che era stato protetetto dalle braccia del padre. Un tragedia annunciata da un sms mandato alla sorella di Alessio: "L'ammazzo, poi uccido me stesso". A quanto pare ormai i due erano ai ferri corti e Gisella, così si chiamava la povera vittima, andava sempre più spesso dai suoi genitori ma lui non accettava questa dura realtà. Sono stati i passanti ad avvisare i soccorsi che hanno sentito il tonfo dove è arrivata l'ambulanza e i carainieri. Quest'ultimi avrebbero trovato un cartello con scritto "Non suonate" e hanno dovuto sfondare la porta. La gente del posto ricordava Gisella come una bellissima ragazza bionda che girava con il passeggino e i suoi due cani al guinzaglio. A quanto pare l'ex marito era solito essere violento con le sue compagne. Un altro fiore strappato, e un bimbo tolto alla sua mamma.

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Dic 9

Caso Loris: Veronica Panarello la mamma in carcere

Tutti gli indizi vanno verso di lei la mamma del bimbo ucciso e ritrovato giorno 29 dicembre a Camerina di Santa Croce nel Ragusano

di Federica Scorpo

Un'infanzia infelice, una donna sola, la depressione, due tentativi di suicidio è questo il quadro di una donna fragile emotivamente che emerge dalla descrizione di Veronica Panarello, che ne fanno i giornali. Ma la domanda è: può una mamma uccidere il proprio figlio? È ciò che sta emergendo dalle indagini. Tutti gli indizi portano a lei che continua a dirsi innocente. Ma i buchi temporali sono troppi e le telecamere hanno ripreso lo strano percorso che la donna ha fatto quella mattina. Troppe le incongruenze nel racconto. Tutto non torna. L'aspetto principale perché si trovava sul luogo del ritrovamento del cadavere? Perché ha consegnato le fascette alle insegnanti compatibili con quelle che hanno strangolato il piccolo Loris? Troppi gli interrogativi e il cerchio si chiude su di lei. Una donna apparentemente fragile ma che forse nasconde qualcosa, un dolore, un segreto. Chissà se convalideranno il fermo anche se si parla di prove schiaccianti, avrebbe agito da sola secondo gli inquirenti. La donna infatti non avrebbe mai accompagnato Loris a scuola e s'ipotizza che siano stati 36 minuti insieme in casa. Cosa sarà successo in quell'arco di tempo? Solo il suo cuore lo sa e speriamo che faccia giustizia. Dopo cinque ore di interrogatorio è stato confermato il fermo e Veronica è stata portata in carcere.

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