di Silvia Tozzi
MOTTA VISCONTI | L'assassino era lui, il marito. Si era invaghito di un’altra donna, una colega, che non lo voleva, e ha ucciso moglie e figli perché li considerava un ostacolo. Ha confessato Carlo Lissi, 31 anni, marito di Cristina Omes, la donna trovata uccisa con i suoi due figli (una bambina di 5 anni e mezzo e un maschietto di 20 mesi) nella villa di famiglia a Motta Visconti (Milano), e ha detto: «Voglio il massimo della pena».
LA STORIA | Il marito aveva raccontato di avere trovato i cadaveri della sua famiglia rientrando a casa dopo la partita, alle 2. Prima di uccidee la moglie, Lissi ci aveva fatto l'amore sul divano, dove stavano guardando insieme la televisione mentre i figli dormivano, Giulia nella cameretta e Gabriele nel lettone matrimoniale. Poi Lissi, in mutande, è andato in cucina, il cui ingresso si trova alle spalle del divano, ha preso un coltello, raggiunto la donna seduta di spalle rispetto all’ingresso del salotto e ha cominciato a colpirla. Lei ha urlato, ha cercato di reagire e ha gridato «aiuto» come testimonierà poi una vicina. Lui l’ha colpita con un pugno, facendola finire a terra, semi prona, nell’androne dell’ingresso, e l’ha finita tagliandole la gola. Ha lasciato il corpo resterà lì per quattro ore, a dissanguarsi.
I FIGLI | Dopo aver accoltellato la moglie, Lissi è salito al piano di sopra, nella stanzetta della piccola Giulia: le ha stretto il collo con fermezza e l’ha accoltellata di netto alla gola, mentre dormiva. Quindi Gabriele, di appena 20 mesi, ucciso nel sonno nel lettone. Erano le 11 di sabato sera. Lissi si è lavato e cambiato ed è andato a vedere la partita dell’Italia ai Mondiali in compagnia di in amico al pub Zymè Motta Visconti, alle porte di Milano.
Lunedì 16 giugno 2014
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