Befera: «Il nemico non sono gli evasori ma chi usa il denaro recuperato a fini illeciti»

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IL DIRETTORE DELL'AGENZIA DELLE ENTRATE ALLA SUMMER SCHOOL DI FRASCATI

Befera: «Il nemico non sono gli evasori
ma chi usa il denaro recuperato a fini illeciti»

«Stiamo cercando di cambiare la cultura della furbizia in Italia,
abituando i cittadini a chiedere lo scontrino o la fattura»

di Silvia Tozzi

Attilio Befera, presidente dell'Agenzia delle entrate
Attilio Befera, presidente dell'Agenzia delle entrate

FRASCATI (ROMA) | Il direttore dell'Agenzia delle entrate, Attilio Befera, parlando alla Summer School della Fondazione Magna Carta, ha spiegato che «gli evasori non sono il vero nemico perché danno senso al nostro lavoro. Gli avversari sono quelli che sprecano il denaro pubblico». Insomma, senza evasori l'Agenzia delle entrate non ha senso di esistere. La missione dell'Agenzia è raccogliere il denaro. Ma poi vederlo sprecato fa perdere la speranza.«Se il denaro che incasso viene sprecato e usato per fini illeciti allora chi spreca quel denaro che ho recuperato toglie senso al mio lavoro».

LA LOTTA ALL'EVASIONE | I risultati della lotta all'evasione sono in linea con l'anno scorso. Vengono effettuati meno controlli, ma più mirati. «Facciamo un'analisi di rischio che ci consente di essere più precisi e arrivare sui soggetti da controllare, non andiamo a naso». Nel 2012, il fisco ha incassato dalla lotta all’evasione 12,5 miliardi di euro. «Stiamo cercando di combattere la cultura della furbizia, cambiando a poco a poco questa concezione del mondo. Prima, infatti, chiedere uno scontrino era una vergogna, ora vengono chiesti più spontaneamente». Befera ha concluso: «Tutti debbono contribuire alla spesa pubblica perché il fisco è un momento di redistribuzione e equità».

Martedì 10 settembre 2013

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