di Silvia Tozzi
DHAKA | Il giudice Mohammad Akhtaruzzaman del Terzo Tribunale Metropolitano di Dhaka, in Bangladesh ha condannato a morte per impiccagione 152 soldati del Bangladesh Rifles (BDR), colpevoli di un ammunitinamento nel 2009. Altri 320 militari, degli 800 che parteciparono all’ammutinamento, sono stati condannati all’ergastolo.
LA PROTESTA | I ribelli reclamavano un aumento della paga e un miglioramento delle condizioni di vita delle Guardie di Frontiera. La rivolta fu così cruenta che si infierì anche sui cadaveri. Era il 25 febbraio del 2009, quando i rivoltosi massacrarono, bruciarono vivi e torturarono 74 persone, tra cui 57 ufficiali superiori (la prima vittima fu il generale maggiore Shakil Ahmed) nella caserma di Pilkhana, quartiere generale della Guardie di Frontiera.
IL PROCESSO | Gli imputati erano 846 e, oltre alle 152 condanne a morte, il tribunale ha già emesso 158 condanne all’ergastolo e 207 sentenze che prevedono fino a 10 anni di prigionia. Quattro persone sono morte in prigione e 20 sono ancora ricercate. Diversi gruppi per la tutela dei diritti umani hanno sollevato dubbi sull’equità di un processo con così tante persone alla sbarra.
Martedì 5 novembre 2013
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