di Silvia Tozzi
KUALA LUMPUR | Mistero sulle cause della scomparsa dell’aereo diretto in Cina (Pechino) mentre volava sulle acque tra la Malesia e il Vietnam. I passeggeri a bordo erano 239 e l'aereo non pare aver subito avarie o incidenti: non sono stati lanciati di allarme o di guasti tecnici da parte del personale di bordo.
PASSAPORTI | In più codsa ci facevano a bordo due uomini con passaporti rubati (uno di un italiano, l’altro di un austriaco)? Non sarebbero i soli: il ministro dei Trasporti malese, Hishammuddin Hussein, ha fatto sapere che ci sono altri due casi di identità sospette. Abordo dell’aereo si trovavano passeggeri di 14 differenti nazionalità (per lo più cinesi) e cinque bambini. Nell’elenco era registrato anche l’italiano Luigi Maraldi che ha poi chiamato la famiglia dalla Thailandia e ha spiegato di non essere salito sul Boeing aggiungendo che probabilmente qualcuno ha usato il suo passaporto rubato il 22 luglio scorso a Phuket. Furto del passaporto anche per un cittadino austriaco a cui il documento era stato sottratto due anni fa, sempre in Thailandia.
POSSIBILI AVARIE | Quindi l'aereo è caduto o per un problema strutturale (decompressione esplosiva o spegnimento di entrambi i motori) al jet o per l’esplosione di un ordigno. Il capo dell’aeronautica, Rodzali Daud, ha dichiarato che «esiste una possibile indicazione che l’aereo abbia invertito la rotta». L'informazione è sostenuta dai radar civili.
IL RELITTO | 22 aerei e 40 navi sono stati inviati nell’area della sciagura per cercare il relitto. Per ora invano.
Domenica 9 marzo 2014
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