È il blog che pone l'attenzione sulle tematiche e sui diritti dei minori, che racconta quel che succede nel mondo con l'intento di dar voce a chi, ancora oggi, è invisibile. Ampliando e diffondendo la conoscenza delle problematiche legate a chi è potenzialmente esposto alla minaccia di comportamenti abusanti o inopportuni, di realtà più svantaggiate, dalla schiavitù alle violenze domestiche, dalla discriminazione ai conflitti armati, dalla povertà alla libera espressione. Perché non rimanga consegnato al silenzio e non si ripeta in futuro.
Con la convinzione che garantire i loro diritti, nel loro bisogno di crescere armonicamente come individui e come esseri sociali, non dia sollievo soltanto a chi soffre ma contribuisca anche al benessere dell'intera comunità, locale e globale.
Gabriele Paglialonga
Ho iniziato a operare nel settore umanitario nel 2004, aderendo alla missione del governo italiano nel sud-est asiatico per l'emergenza tsunami. Dal 2009 rivesto l’incarico di Coordinatore per i Diritti dei minori nella sezione italiana di Amnesty International di cui faccio parte dal 2007. Non è facile raccontare né tantomeno essere ascoltati. Essendo amante della verità, io continuerò a dar voce, da oggi, anche come blogger.
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Dic 4
di Gabriele Paglialonga
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Cismai, il Coordinamento Italiano dei servizi contro il maltrattamento all'infanzia, e Terre des Hommes Italia, in collaborazione con l'Università Luigi Bocconi di Milano, hanno presentano oggi a Milano la prima ricerca italiana sui costi della violenza all'infanzia, utilizzando il 2010 come riferimento, stimando in circa 100.231 i minori maltrattati in Italia in carico ai servizi, pari allo 0,98% della popolazione minorile totale, dal titolo: "Tagliare sui bambini è davvero un risparmio?”
Il CISMAI costituisce un’associazione unica in Italia per le caratteristiche di pluridisciplinarietà e di riflessione teorica a partire dalla pratica direttamente esperita da chi lavora sul campo. In questi anni il Coordinamento è fortemente cresciuto, contribuendo al riconoscimento delle forme più gravi e traumatizzanti di violenza a lungo negate, quali gli abusi sessuali, le trascuratezze croniche, la violenza assistita e alla consapevolezza sociale della gravità dei danni derivanti dalle diverse forme di maltrattamento all'infanzia e della necessità di intervenire in modo adeguato e competente.
Il maltrattamento durante l'infanzia procura, oltre ai gravi danni di salute mentale e fisica per il minore, anche una spesa rilevante per la società, generando interventi di protezione o trattamento delle vittime che si traducono in costi diretti per il bilancio pubblico. Un costo stimato in circa 13,056 miliardi di euro annui, lo 0,84% del Pil.
“Un risultato non troppo distante dall'1% trovato da Fromm in uno studio simile per gli Stati Uniti", commenta Paola Profeta dell'Università Bocconi e coordinatrice dello studio. "Una spesa che si traduce in un costo sociale di 130.259 euro per ogni bambino vittima di violenza."
Analizzando una serie di categorie di costi, diretti e indiretti, finalizzati alla cura e all'assistenza dei bambini vittime di maltrattamento, compaiono quelli diretti, che per la voce ospedalizzazione si arriva alla stima di una spesa annua sostenuta di 49.665.000 euro, per la cura della salute mentale di 21.048.510 euro, mentre per i costi di welfare si sommano le spese per strutture/prestazioni residenziali (163.818.655 euro), di affido familiare (12.648.948 euro) e per il servizio sociale professionale (38.052.905 euro). La spesa per interventi diretti per il rispetto della legge è stata stimata in 3.166.545 euro e per la giustizia minorile in 50.215.731 euro.
Il bambino maltrattato, crescendo, indirettamente spesso diventa un adolescente e un adulto problematico, che può gravare sulla collettività. I costi indiretti sono quelli più pesanti: si passa attraverso i 209.879.705 euro spesi per l'educazione speciale, i 326.166.471 euro stimati per la cura della salute da adulti, i 5.380.733.621 euro per spese di criminalità adulta, i 152.390.371 euro per delinquenza giovanile e i 6.648.577.345 euro di perdite di produttività per la società. Sommando le voci dirette e indirette si arriva così alla stima di 13,056 miliardi versati dalla collettività in un anno tipo in Italia.
"Questo studio - unico nel suo genere in Italia - è stato fortemente voluto dalla nostra Fondazione perché riteniamo sia necessario stimolare con urgenza un cambio di rotta nelle politiche dell'infanzia del nostro Paese", dichiara Federica Giannotta, Responsabile Diritti dei Bambini di Terre des Hommes, (nata nel 1989 in Italia nell’ultimo anno ha realizzato 90 progetti in 22 paesi del mondo dedicandosi in particolare ai temi della Child Protection, della sanità di base e del diritto all’educazione)."Quelle attuali, infatti sono guidate da una miope tendenza ad un presunto risparmio, di cui pagano continuamente il prezzo i bambini. "Lo studio presentato oggi dimostra quanto la carenza di una visione lungimirante che dia spazio alla prevenzione e ad investimenti mirati, abbia in realtà delle pesanti ricadute in termini di spesa pubblica sulla collettività".
"I costi sociali della violenza all'infanzia sono tanto più alti quanto più diminuiscono le risorse per la prevenzione del maltrattamento. Il Cismai da anni lotta in Italia per l'affermazione del principio che un investimento significativo nella prevenzione della violenza sui bambini, fin dai primissimi anni di vita, porta ad un sicuro risparmio e soprattutto a una forte riduzione dei traumi infantili", aggiunge Dario Merlino, presidente del Cismai.
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