L'Italia è il Paese del food. Il cibo italiano è il migliore del mondo. La nostra cucina è apprezzata in tutto il pianeta e le nostre invenzioni culinarie hanno fatto la storia e civilizzato interi popoli. Si pensi al consumo di pasta e pizza nel mondo. Si pensi anche a tutti quegli alimenti che sembrano Italiani ma non lo sono affatto, brutte copie del nostro Made in Italy, dei nostri Doc, Dop e Igp. Il Parmisan che nulla ha a che spartire col nostro Parmigiano è solo uno delle migliaia di esempi critici. Ma nel food sono molte le trappole che si celano dentro gli alimenti. E attenzione, il pericolo è anche in Italia. Se i grassi idrogenati e l'olio di palma sembravano essere le uniche insidie presenti nei prodotti industriali, molti altri ingredienti sono causa di malattie debilitanti. Un dramma senza fine che mina la nostra salute e ci rende ciechi e privi di spirito critico. Dopo stampa e tv ecco l'ennesimo tentativo di controllare le masse
Silvio Martini
Nato a Roma nel 1980, si è laureato in Scienza dell'Alimentazione presso l'Università degli Studi di Roma Tre. È autore di scritti riguardanti gli aspetti tecnici degli alimenti, la sicurezza alimentare, la conservazione degli alimenti, lo sviluppo e la progettazione di nuovi prodotti e di processi riguardanti la produzione, la scelta dei materiali e il loro confezionamento. È appassionato di cinema neorealista e ama tutte le opere di Pasolini.
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Nov 8
di Silvio Martini
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Nella lotta al cibo spazzatura c'è un ingrediente peggiore dell'olio di palma. Un ingrediente che dovrebbe essere rimosso per legge da tutti gli alimenti. Viene adoperato principalmente dall'industria dolciaria che lo mette nelle ricette della maggior parte degli alimenti dolci che troviamo sugli scaffali dei supermercati. È uno zucchero, un tipo di zucchero di cui non si capisce bene l'utilità. L'industria del gelato lo utilizza con l'obiettivo di abbassare il punto di congelamento. Cioè lo inserisce nella preparazione del gelato per evitare la formazione di antiestetici cristalli di ghiaccio. O meglio, questo è ciò che i produttori ufficialmente dichiarano. Sia chiaro, non tutti lo fanno. Non si può generalizzare dicendo che tutta l'industria produttrice di gelato inserisce fra i suoi ingredienti questo zucchero. Certamente buona parte di essa lo adopera spesso senza curarsi del fatto che il gelato contiene già di per sé altri zuccheri. E non solo il gelato ma anche tutti gli altri dolci che troviamo al supermercato. Infatti se un dolce è tale non può non avere come ingrediente lo zucchero. Lo zucchero bianco, cioè lo zucchero estratto dalla barbabietola da zucchero. Che è lo zucchero migliore, le cui molecole sono fatte di glucosio e fruttosio insieme, che per poter essere scisse necessitano di un enzima prodotto dal nostro organismo naturalmente.
Parliamo dello sciroppo di glucosio, e delle sue varianti come lo sciroppo di glucosio-fruttosio, dello sciroppo di zucchero invertito, il destrosio e di molti altri zuccheri che hanno molecole simili. Mentre lo zucchero bianco, cosiddetto zucchero semolato viene estratto dalla barbabietola da zucchero e trattato per renderlo bianco e puro, lo sciroppo di glucosio è uno zucchero che viene estratto dal mais. Lo si può trovare non solo nei dolci, ma anche in tutti quei prodotti salati che per essere comprati richiedono una marcia in più. Una sorta di aiutino che convinca il consumatore a comprarlo una seconda e una terza volta. Infatti molti prodotti che troviamo nella grande distribuzione, cioè nei supermercati e negli ipermercati, al fine del nostro nutrimento non servono a nulla e non sarebbero mai venduti se non ci fosse un qualcosa che richiama alla nostra mente quei sensi, quelle sensazioni, quel gusto necessari a ripeterne l'acquisto. E dunque lo sciroppo di glucosio lo troviamo non solo in gelati e merendine, ma anche in succhi di frutta, brioche, croissant, prodotti da forno, focacce, bibite gassate, persino nelle patatine. Ma scusate, le patatine buone si fanno solo con tre ingredienti: patate, olio di semi di girasole, sale. E allora spiegateci (lo chiediamo ai produttori) per quale motivo inserite uno zucchero in un alimento salato? Le patatine, c’è poi da dire, son già buone di per sé. E allora perché mai inserire uno zucchero nella ricetta delle classiche patatine fritte? Il motivo ve lo spieghiamo noi. Come nelle sigarette i produttori di fumo ci mettono la nicotina, allo stesso modo i produttori di alimenti per la grande distribuzione inseriscono lo sciroppo di glucosio nei loro prodotti. L'obiettivo è quello di creare dipendenza e spingere il consumatore a ripeterne l'acquisto. E non una volta, ma più volte.
Quando si entra in contatto con questo zucchero all'interno del nostro organismo si creano dei meccanismi digestivi che alterano le normali funzioni biologiche. meccanismi molto simili a quelli della droga. Quando il nostro corpo digerisce lo zucchero, il normale zucchero bianco della barbabietola, come abbiamo detto produce degli enzimi che separano il glucosio dal fruttosio nelle molecole. In questo modo glucosio e fruttosio possono essere digeriti e dare energia in modo diverso. Diverso è infatti il loro modo di essere bruciati, cioè digeriti. Per digerire il glucosio il pancreas deve produrre insulina, un ormone che prende per mano il glucosio e lo accompagna nelle cellule del corpo per essere smaltito. Diversamente Il fruttosio viene incamerato nel fegato che provvede al suo utilizzo. Lo sciroppo di glucosio, al contrario, non ha bisogno di enzimi per essere digerito perché in natura non esiste e il corpo non è in grado di riconoscerlo perfettamente. Ne consegue che i valori di zucchero presenti nel sangue aumentano velocemente e notevolmente conducendo chi lo ha ingerito in uno stato di iperglicemia. Il corpo deve quindi produrre molta insulina per poterlo smaltire, a tal punto che tutti gli zuccheri anche quelli buoni vengono digeriti in fretta per riportare il corpo a una situazione di riequilibrio del sangue. Bastano davvero pochi minuti per provare una sensazione di irrequietezza e irritabilità. L'assunzione rapida di uno sciroppo ricco di glucosio induce nel consumatore una sensazione immediata di piacere e gratificazione. Ma si tratta di una sensazione che dura soltanto pochi minuti. In breve tempo l'insulina porterà l'organismo a smaltirlo completamente. Si passa quindi da una contesto di iperglicemia ad un quadro di ipoglicemia. Per sopperire alla mancanza di zuccheri, il cervello invia subito un segnale, un impulso, nuovo appetito, nuova fame di zuccheri. Il consumatore è quindi indotto a mangiare nuovamente dolci, oppure cibi ricchi di carboidrati come pane dalle farine raffinate, patate o dolci in generale. Ecco soddisfatta l'esigenza di creare dipendenza nel consumatore.
I supermercati sono ricchi di cibo spazzatura. I consumatori sono condizionati dalla televisione, hanno perduto qualunque spirito critico. Pensano che l'olio di palma fosse l'unica insidia presente nei prodotti industriali. Ma i grassi saturi sono altra cosa rispetto agli zuccheri. E se oggi sono in aumento gravissime malattie come il diabete di tipo 1 insulino dipendente, si deve essenzialmente alla presenza di notevoli zuccheri all'interno degli alimenti industriali. Riguardo l'olio di palma, se non avete malattie particolari, se non siete in sovrappeso, se non avete problemi di colesterolo, non avete motivo per cui non mangiare alimenti contenenti tale olio. Avete invece tanti motivi per cui non mangiare alimenti contenenti sciroppo di glucosio. Elenchiamo di seguito alcuni dei sintomi più comuni che vi consentono di sperimentare voi stessi la vostra tolleranza al glucosio. Un sintomo molto comune è il prurito sul cuoio capelluto con conseguente caduta dei capelli. Un effetto diffusissimo soprattutto negli uomini. Un altro è il proliferare di dermatiti sul viso. Altri sintomi comuni sono sensazioni di irrequietezza, instabilità, ansia, depressione, inadeguatezza, incapacità di ascoltare e concentrarsi. Quando il corpo non è in grado di digerire come si deve il glucosio presente in sciroppo negli alimenti industriali vi manda dei segnali molto chiari. Uno di questi è quella strana sensazione di asma che provate alla fine di un pasto. Pensate di aver mangiato troppo, e fate respiri profondi, respiri che non vi saziano di aria e volete ripetere continuamente. Provate a dare un'occhiata agli ingredienti delle pietanze che avete ingerito. Non c'è soluzione se non eliminare quegli alimenti che vi hanno fatto male. Ci sono ad esempio delle confetture utilizzate nella prima colazione che sono ricche di zuccheri cattivi come lo sciroppo di glucosio che non dovrebbero essere mai acquistate. Il nostro consiglio è di leggere sempre le etichette e gli ingredienti con cui quei prodotti sono stati preparati. Certamente ne guadagnerete in salute.
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