È il blog che pone l'attenzione sulle tematiche e sui diritti dei minori, che racconta quel che succede nel mondo con l'intento di dar voce a chi, ancora oggi, è invisibile. Ampliando e diffondendo la conoscenza delle problematiche legate a chi è potenzialmente esposto alla minaccia di comportamenti abusanti o inopportuni, di realtà più svantaggiate, dalla schiavitù alle violenze domestiche, dalla discriminazione ai conflitti armati, dalla povertà alla libera espressione. Perché non rimanga consegnato al silenzio e non si ripeta in futuro.
Con la convinzione che garantire i loro diritti, nel loro bisogno di crescere armonicamente come individui e come esseri sociali, non dia sollievo soltanto a chi soffre ma contribuisca anche al benessere dell'intera comunità, locale e globale.
Gabriele Paglialonga
Ho iniziato a operare nel settore umanitario nel 2004, aderendo alla missione del governo italiano nel sud-est asiatico per l'emergenza tsunami. Dal 2009 rivesto l’incarico di Coordinatore per i Diritti dei minori nella sezione italiana di Amnesty International di cui faccio parte dal 2007. Non è facile raccontare né tantomeno essere ascoltati. Essendo amante della verità, io continuerò a dar voce, da oggi, anche come blogger.
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Dic 29
di Gabriele Paglialonga
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Apprendiamo dalla comunità Rom dell’imminente sgombero coatto dell’asilo nido di via XXVII Maggio, nel quartiere Sperone, nel quale risiedono da circa quattro anni 10 famiglie Rom, composta da 25 adulti e 15 minori.
In una situazione generale della città che presenta, da troppo tempo, una carenza di appartamenti, non comprendiamo quali siano i motivi d’urgenza dello sgombero, perché non sussistono problemi di “ordine pubblico” o di “insostenibile stato di degrado”, soprattutto nel periodo più freddo dell’anno, mettendo per strada interi nuclei familiari. Sono stati tagliati tutti gli allacci alla rete idrica, così come è stato danneggiato il generatore di corrente di loro proprietà, quindi costringendoli al buio, al freddo e senza acqua. Non comprendiamo, inoltre, le pressioni fatte dai residenti del quartiere o da singoli consiglieri di circoscrizione, dato che non esiste un progetto a breve di utilizzo o intervento sull’immobile in questione, di fatto abbandonato al degrado da anni.
Le comunità Rom sono stremate, in condizioni igienico-sanitarie pessime, sottoposte a sgomberi e criminalizzazioni di fronte all’opinione pubblica che vanificano ogni loro tentativo di costruire una vita degna che permetta loro una reale integrazione. In questa situazione è facile promuovere l’odio tra la popolazione, sfociando in una guerra fra poveri. Non vogliamo trovare soluzioni univoche e immediate, ma lavorare a lungo termine, collaborando assieme, mettendo in moto tutte le capacità e le risorse a disposizione, puntando ad una vera inclusione di questa Comunità, in coerenza con la Strategia Nazionale di Inclusione Rom, Sinti e Caminanti.
Ci rivolgiamo al Sindaco, alla Giunta, al Consiglio Comunale, al Presidente della II circoscrizione, per chiedere: di far revocare lo sgombero e concordare delle alternative, attraverso il dialogo, che consentano di trovare una soluzione costruttiva.
Da Idea Rom -Sezione di Palermo
Lettera aperta
Al Prefetto di Palermo; Al Sindaco di Palermo; Alla Giunta e al Consiglio Comunale di Palermo; Al Presidente della II Circoscrizione di Palermo; All’UNAR.
Informazioni aggiuntive - L’amministrazione comunale di Palermo non ha dato seguito ad un ordinanza di sgombero del 28 febbraio dello scorso anno. Le forze dell’ordine non hanno sgomberato i locali, ma si sono limitate a constatare diversi allacci abusivi ai contatori Enel e Amap. Invece di procedere allo sgombero a forza si è deciso di apporre i sigilli ai contatori e sospendere tutte le forniture peraltro abusive. Una struttura, l’ex asilo ora occupato, ormai in condizioni critiche, a causa dell’abbandono e dalle modifiche apportate dagli occupanti, sistematisi come meglio hanno potuto tra i corridoi e le aule costruite non a scopo abitativo ma per ospitare i bambini del quartiere.
Circa metà dei rom in Italia è costituita da cittadini italiani. Altri sono riconosciuti come rifugiati dall'ex Jugoslavia, sono immigrati provenienti per lo più dalla Romania o dai Balcani o apolidi, riconosciuti o di fatto. I rom sono parte integrante della società italiana. Eppure, restano tra coloro che sono più gravemente colpiti da condizioni abitative profondamente inadeguate. Spesso, nel dibattito politico e negli organi di informazione, le comunità rom vengono associate al crimine, come hanno denunciato nei loro rapporti anche diversi organismi internazionali per i diritti umani. Si stima che in Italia le persone rom, sinti e camminanti siano tra i 130.000 e 170.000, circa lo 0,2% della popolazione italiana. Per migliaia di persone rom, la casa è un insediamento isolato, spesso lontano dei centri urbani, in condizioni di estrema povertà, senza accesso a infrastrutture adeguate e ai servizi di base; la gran parte di queste persone rischia costantemente di essere sgomberata con la forza. Un rapporto di febbraio 2011 della Commissione straordinaria per la protezione e promozione dei diritti umani del senato ha definito le condizioni di vita di circa 40.000 persone rom e sinti in campi di insediamenti informali in Italia "così drammatiche che possono essere tollerate solo se si decide di non guardarle".
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