«Giustizia Ingiusta» è il blog di Reteluna.it in cui verranno affrontati temi afferenti al nostro sistema giudiziario comparandolo con i sistemi esteri e affrontando tutte le problematiche che attanagliano la realtà giudiziaria del bel paese. Dalla lentezza della giustizia alle leggi ad personam, dalle ingiuste detenzioni ai reati dei colletti bianchi. Giustizia Ingiusta rappresenterà un excursus nei meandri dei tribunali, dove oggi più che mai la legge non è affatto uguale per tutti.
Federico Di Mambro
Avv. Federico Di Mambro: diplomato al liceo scientifico "G. Pellecchia" di Cassino, Frosinone, nel 2002, iscritto nel 2003 alla facoltà di Giurisprudenza di Cassino, laureato prima in Scienze giuridiche e poi in Giurisprudenza nel 2009 con tesi in diritto civile, voto 110/110. Pratica forense presso lo studio legale Troiano in Cassino, mediatore civile nel 2010 e abilitazione alla professione di avvocato conseguita il 20 dicembre del 2012. Esercita la professione di avvocato penalista presso il foro di Cassino.
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Feb 28
di Federico Di Mambro
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Amici di reteluna oggi vi parlerò di una particolare tipologia di reati, o meglio, di una tipologia di delinquenti: i cosiddetti “colletti bianchi” .
Tale locuzione, dall’inglese “white collar worker” identifica quei lavoratori che di norma indossando camicie bianche svolgono mansioni meno fisiche ma spesso più remunerate rispetto ai cosiddetti “colletti blu”, i lavoratori manuali. Si tratta spesso di grandi professionisti, impeccabili manager, molto preparati e che ricoprono posizioni apicali: persone di indubbio talento, brillanti… e spesso furbe. Proprio grazie a questa furbizia essi “affondano i tentacoli in zone d’ombra avvicinandosi all’illegalità di soppiatto, senza destar apparentemente il benché minimo sospetto. Infatti i “white collar crime” ( crimini dei colletti bianchi) sono spesso sottovalutati ed impuniti, commessi da esponenti di spicco della borghesia delle professioni, da leader della politica e dell’economia che forti dello scudo invisibile di cui godono, in modo spregiudicato si dedicano ad attività malavitose con la naturalezza propria dei delinquenti abituali.
Purtroppo i criminologi sostengono che questo tipo di criminalità sia molto più pericolosa di quella comune: a differenza dei reati commessi dalla comune malavita, derivanti in larga maggioranza da impulsi incontrollati o da esecuzioni solitarie, la criminalità dei colletti bianchi prevede organizzazione e preparazione, collaborazione e copertura del reato. L’attività posta in essere deve apparire lecita, congrua e coerente. La “fregatura” deve essere subdola, deve sfuggire facilmente ai rigori della legge, e così via con la frode fiscale, la frode in commercio, i vari delitti contro la pubblica amministrazione…
Oltre il danno c’è anche la beffa.
Una volta scoperti tali comportamenti illeciti sovente diventano oggetto di valutazioni erroneamente clementi, comprensive, innocentiste… “ e si, povero dottor Tizio, che ha frodato il fisco per qualche milione di euro, ma va capito.. si tratta solo di qualche milione!!!” “ occorre comprendere il dottor Caio, che è stato costretto per ragioni strettamente personali (?) a corrompere e ad appropriarsi indebitamente di denaro pubblico” .
L’aggravante di tale atteggiamenti è la preordinazione: vi è un dolo specifico nel nascondere, mimetizzare, camuffare il comportamento delittuoso. Questi reati vengono occultati attraverso una variegata gamma di modi, poiché chi detiene il potere ha i mezzi per nascondere efficacemente la propria criminosità. E proprio perché nascosta, spesso risulta impunita.
Soprattutto negli ultimi anni si è assistito ad una escalation di reati “finanziari, politici ed economici” tale da far balzare il problema agli onori delle cronache: così anche l’opinione pubblica oggi più che mai può riflettere sui comportamenti delittuosi di chi, magari ben vestito, senza armi, con modi affabili ha preso il posto del classico delinquente di strada… in barba alla nota teoria lombrosiana, il “white collar” ti frega proprio perché non desta sospetto, con la faccia del bravo e preparato professionista elude le leggi, cosicchè anche il buon San Tommaso sarebbe stato costretto a credere ai propri occhi…
Purtroppo si sa… l’apparenza inganna…
A presto
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