IN MIGLIAIA NELLA CITTà DELLA PACE

Papa Francesco ad Assisi prega per l'Italia

«No divisioni, lavorare per il bene comune»

Il Pontefice parla a braccio. Ricorda la tragedia di Lampedusa E si commuove per la lettera di un bimbo argentino disabile

Papa Francesco
Papa Francesco

PAPA AD ASSISI, IN MIGLIAIA LO SALUTANO | Papa Francesco ha iniziato la sua visita pastorale ad Assisi in occasione delle celebrazioni per il Patrono d'Italia. Il pontefice è giunto nella cittadina umbra con 10 minuti di anticipo, accolto da migliaia di persone che lo hanno salutato festanti al suo passaggio con la papamobile scoperta. Ad attenderlo, tra gli altri, il presidente del Senato, Pietro Grasso e quello della Regione Umbria, Catiuscia Marini. Come prima tappa del suo programma, Bergoglio ha scelto l'istituto Serafico, che ospita bambini disabili.

UN PELLEGRINAGGIO DI AMORE | Il Papa ha iniziato il suo discorso ricordando che la sua «visita è soprattutto un pellegrinaggio di amore». «Oggi è la festa di San Francesco – ha affermato - e io ho scelto, come Vescovo di Roma, di portare il suo nome. Ecco perché oggi sono qui». Poi ha spiegato le ragioni della sua prima tappa: «Arrivando qui ad Assisi, alle porte della città, si trova questo Istituto, che si chiama proprio Serafico, un soprannome di san Francesco. Lo fondò un grande francescano, il Beato Ludovico da Casoria. Ed è giusto partire da qui.

SOCIETÀ INQUINATA DA CULTURA DELLO SCARTO | «La società purtroppo è inquinata dalla cultura dello «scarto», che è opposta alla cultura dell’accoglienza. E le vittime della cultura dello scarto sono proprio le persone più deboli, più fragili. In questa Casa invece vedo in azione la cultura dell’accoglienza. Certo, anche qui non sarà tutto perfetto, ma si collabora insieme per la vita dignitosa di persone con gravi difficoltà. Grazie per questo segno di amore che ci offrite: questo è il segno della vera civiltà, umana e cristiana! Mettere al centro dell’attenzione sociale e politica le persone più svantaggiate! A volte invece le famiglie si trovano sole nel farsi carico di loro. Che cosa fare? Da questo luogo in cui si vede l’amore concreto, dico a tutti: moltiplichiamo le opere della cultura dell’accoglienza».

UNA PREGHIERA PER L'ITALIA | Nonostante la leggera pioggia che bagna Assisi, tantissimi i giovani e i fedeli hanno aspettato il Papa per la messa. Sono arrivati in 50mila. Tra loro anche anche il presidente del Consiglio, Enrico Letta, accolto da un lungo applauso.E proprio al premier Letta sono rivolte le parole che Bergoglio: «Preghiamo per la Nazione italiana, perché ciascuno lavori sempre per il bene comune, guardando a ciò che unisce più che a ciò che divide».

RISPETTO PER TUTTO IL CREATO
|Il pontefice ha poi continuato la sua omelia partendo dalla citazione del Cantico delle Creature: ha ricordato «il rispetto di San Francesco per tutto ciò che Dio ha creato» e soprattutto testimonia «il rispetto per tutto e che l’uomo è chiamato a custodire l’uomo, dove l’uomo sia al centro della creazione, al posto dove Dio, il Creatore, lo ha voluto». «Francesco – ha detto - è stato uomo di armonia, uomo di pace. Da questa Città della Pace, ripeto con la forza e la mitezza dell’amore: rispettiamo la creazione, non siamo strumenti di distruzione! Rispettiamo ogni essere umano: cessino i conflitti armati che insanguinano la terra, tacciano le armi e dovunque l’odio ceda il posto all’amore, l’offesa al perdono e la discordia all’unione».

Venerdì 4 ottobre 2013