Il pdl si spacca, Formigoni annuncia il suo gruppo autonomo

Governo Letta, nasce nuova maggioranza

Con 25 dissidenti Pdl-Gal superato quorum

Silvio Berlusconi conferma la decisione di votare no alla fiducia

Il premier Letta
Il premier Letta

ROMA | «Con le elezioni anticipate si rischia di consegnare il Paese all'ingovernabilità e con questa legge ancora alle larghe intese». Così il presidente del Consiglio Enrico Letta, nel suo discorso al Senato, prima del voto di fiducia. L’esecutivo è di fronte a un bivio: andare avanti o aprire la crisi. La caduta del Governo però e il ritorno alle urne, senza aver modificato la legge elettorale attuale, porterebbe il paese, tra pochi mesi, nella stessa situazione con conseguenze ancora più gravose. «Da parte dei ministri – ha concluso Letta - c'è stata una prova di lealtà. Tutti, pur nello spazio ristretto, si sono adoperati per costruire politiche efficaci senza rinunciare alle proprie idee. Questo governo ha trovato soluzioni tangibili ai problemi veri delle persone per restituire al mondo una immagine di un paese affidabile. Abbiamo fatto passi avanti impensabili nella comprensione reciproca». La parola passa ora ai senatori

25 SOSTENITORI A FAVORE DI LETTA | Sono 25 i sostenitori della risoluzione della maggioranza a favore del governo Letta. Le firme, a quanto si apprende, sono quelle di senatori del Pdl e del gruppo Gal (Giustizia e libertà). Tra i dissidenti ci sono anche il capogruppo del Pdl in Giunta per le Immunità del Senato Nico D'Ascola e l'ex relatore del caso Berlusconi Andrea Augello.Non è escluso che possano aggiungersi altri senatori.

RAGGIUNTO IL QUORUM TEORICO | Con la mozione di fiducia al Governo, il premier Enrico Letta ha raggiunto il quorum teorico al Senato. Infatti il presidente del Consiglio parte da una base di 137 voti (escluso quello del presidente del Senato che per tradizione non vota), ai quali si aggiungono i 5 dei senatori a vita ed i 4 annunciati dai fuoriusciti M5S. In questo modo il governo supera abbondantemente la fatidica «quota 161» necessaria a Palazzo Madama assestandosi intorno a quota 170.

FRANCESCHINI, NASCE UNA NUOVA MAGGIORANZA | «Mi pare evidente che la mozione firmata anche da 23 esponenti del Pdl stabilisce che politicamente nasce una nuova maggioranza e che quindi il governo può andare avanti». Lo ha detto il ministro Dario Franceschini in Transatlantico al Senato.

IL GRUPPO PDL METTE AI VOTI IL SÌ ALLA FIDUCIA | Intanto il gruppo dei senatori del Pdl dopo aver valutanto l'ipotesi di votare la fiducia al governo, ha messo ai voti la decisione finale e cioè se votare sì o no a Letta. Silvio Berlusconi insieme con il gruppo del Pdl ha confermato la decisione di votare no alla fiducia decidendo di restare in Aula: «Se uscissimo fuori sarebbe un gesto ambiguo e gli elettori non lo capirebbero».

LA REPLICA DI LETTA | Prendendo ancora la parola in Senato, nella replica al dibattito sulla fiducia, Enrico Letta ha detto: «Stanotte non ho dormito, come penso molti in quest’Aula, perché avevo la percezione che oggi sarebbe stata una giornata dai risvolti storici e per certi versi drammatici per la nostra democrazia». «Oggi siamo a un passaggio che cambia la natura e ci porta davanti a noi obiettivi difficili perché cambiano i numeri, per la situazione economica e perché gli obiettivi sono delicati, a partire dal semestre Ue. Noi siamo impegnati con massima determinazione». «Se in questi giorni abbiamo tenuto la posizione che abbiamo tenuto» è perché è «meglio cadere che soluzioni di basso profilo». «Davanti a noi abbiamo l'opportunità di vivere una giornata storica, ma soprattutto, da domani, di lavorare per il bene del Paese».

Mercoledì 2 ottobre 2013