SI prospetta una scissione nel pdl, in vista della nascita di forza italia
Carlo Giovanardi del Pdl ha spiegato: «Abbiamo i numeri, siamo anche più di 40, e siamo fermi nel voler mantenere l’equilibrio di governo. Per questo voteremo la fiducia. Il problema dei numeri, al massimo, è degli altri»
di Silvia Tozzi
ROMA | Il segretario del Pdl Angelino Alfano ha invitato i colleghi del Pdl a votare la fiducia al premier Enrico Letta: «Rimango fermamente convinto che tutto il nostro partito debba votare la fiducia a Letta».
RISCHIO SCISSIONE | Alfano pensa che «nel Pdl non ci sono ci sono gruppi e gruppetti». Però serpeggia l’ipotesi che si crei un gruppo autonomo, denominato Pdl-Ppe e favorevole a un patto di legislatura pro Letta fino al 2015. La faccia ce l'ha messa Carlo Giovanardi del Pdl, che ha parlato a nome di tutti: «Abbiamo i numeri, siamo anche più di 40, e siamo fermi nel voler mantenere l’equilibrio di governo. Per questo voteremo la fiducia. Il problema dei numeri, al massimo, è degli altri». Gli ex An aderirebbero in blocco perché delusi dalle posizioni prese da Maurizio Gasparri negli ultimi periodi. Nella conta l'ex sindaco Gianni Alemanno.
BERLUSCONI | Silvio Berlusconi ha riunito i suoi a palazzo Grazioli (incontro in corso). La partita, più che ancora sul governo, è sugli equilibri della nuova Forza Italia. Chi non farà ciò che dice il Cavaliere rischia dio restare fuori dal nuovo partito. Berlusconi è pronto riconsiderare l’idea di votare la sfiducia al governo a patto di alcune richieste che devono essere accolte da Letta. Ovvero, che la Legge Severino, che lo farà decadere dalla carica di senatore, non abbia valenza retroattiva, ovvero non valga su di lui. E parla chiaro: «Letta e Napolitano avrebbero dovuto rendersi conto che, non ponendo la questione della tutela dei diritti politici del leader del centrodestra nazionale, distruggevano un elemento essenziale della loro credibilità. Come può essere affidabile chi non riesce a garantire l’agibilità politica? Ho scelto la via del ritorno al giudizio del popolo non per i “miei guai giudiziari” ma perché si è nettamente evidenziata la realtà di un governo radicalmente ostile al suo stesso compagno di cosiddette “larghe intese”».
LA PITONESSA | Interviene Daniela Santanché: «Mi risulta che il segretario Alfano ha chiesto la mia testa come condizione per mantenere l’unità. Detto che ciò, dimostra la strumentalità della protesta in corso da parte dei nostri ministri dimissionari, non voglio offrire alibi a manovre oscure e pericolose. La mia testa la offro spontaneamente al segretario Alfano, su un vassoio d’argento, perché l’unica cosa che mi interessa per il bene dei nostri elettori e dell’Italia è che su quel vassoio non ci finisca quella del presidente Berlusconi».
NAPOLITANO | Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha invitato: «Il governo non sia precario». L’ufficio stampa del Quirinale ha fatto sapere i temi trattati nell’incontro di questa mattina tra il presidente Napolitano e il premier Letta: «Si è configurato con il presidente del Consiglio il percorso più limpido e lineare sulla base di dichiarazioni politico - programmatiche che consentano una chiarificazione piena delle rispettive posizioni politiche e possano avere per sbocco un impegno non precario di sviluppo dell’azione di governo dalle prime scadenze più vicine agli obiettivi da perseguire nel 2014».
Martedì 1 ottobre 2013