dopo il vertice tra letta e napolitano

Crisi di Governo, mercoledì si vota la fiducia

Camera e Senato decidono il destino del Paese

Il premier: «Non bastano numeri, serve anche clima politico diverso»

Enrico Letta
Enrico Letta

ROMA | Il futuro del Governo Letta e del Paese si decide alle Camere mercoledì prossimo. Lo ha detto il premier Enrico Letta, intervistato da Fabio Fazio, su RaiTre, dopo l’incontro in tarda sera con il presidente della Repubblica al Quirinale.

MERCOLEDÌ IL VOTO DI FIDUCIA ALLE CAMERE | «Abbiamo valutato una situazione complessa – ha affermato in apertura della diretta televisiva il premier - Mercoledì probabilmente andremo in Parlamento e lì ognuno si assumerà le proprie responsabilità alla luce del sole e con la massima trasparenza. Chiederemo la fiducia sia alla Camera che al Senato». L’idea è di partire da un bilancio dei provvedimenti varati dal governo in questi mesi e di ragionare su quelli ancora da approvare per il futuro, a cominciare dalla legge di stabilità. Solo dopo il dibattito si deciderà il da farsi: se andare avanti con questa maggioranza e questo governo, se chiedere un voto al Senato per far nascere una nuova maggioranza su un Letta-bis, se rassegnare dimissioni. Insomma la situazione resta volutamente sospesa in attesa di sapere quali saranno le risposte al discorso parlamentare. Le stesse dimissioni dei ministri pidiellini sono state congelate fino alla verifica nelle aule di Montecitorio e Palazzo Madama.

LA SPACCATURA DEL PDL | Un atto necessario per fare chiarezza sull’intera situazione politica perché, come ammette lo stesso presidente del Consiglio: «Da alcuni giorni si è perso il filo delle vicende e delle posizioni del Pdl». «Mi sembra – ha detto Letta – che nel Popolo della Libertà sia in corso un dibattito molto forte e che alcuni ministri abbiano fatto valutazioni diverse da quelle indicate da Berlusconi e sento che questa incertezza c’è anche in Parlamento, per questo la cosa migliore è andare in Parlamento e porre le questioni». Quello che è certo è che non ci vogliono solo i numeri ma anche un clima diverso: «Non ho intenzione di governare a tutti i costi e chiedere la fiducia per tre giorni e poi ricominciare tutto come prima. Devo valutare se ci sono le condizioni per andare avanti e applicare il programma altrimenti tiro le conclusioni ». Insomma «basta aut aut o minacce, basta con l'incubo che il governo cada se non si fa questo o quest'altro».

GOVERNO DI LARGHE INTESE | E sull’eventualità di elezioni anticipate Letta risponde: «Le elezioni con questa legge elettorale ridarebbero un governo delle larghe intese, penso che dobbiamo evitarlo, aggiungo che siamo di fronte ad un momento drammatico e di svolta della Repubblica Italiana».

Lunedì 30 settembre 2013