il motivo addotto È quello legato all'aumento dell'iva previsto per il primo ottobre
Letta ha definito i gesti di Berlusconi «folli e dettati da motivazioni personali. Il premier conferma quanto detto ieri e quanto annunciato a New York, e cioè che il chiarimento deve avvenire in Parlamento di fronte ai cittadini»
di Silvia Tozzi
ROMA | I ministri Pdl hanno rassegnato stasera le proprie dimissioni. Il motivo addotto è legato all'aumento dell'Iva programmato per martedì. «L’ultimatum di Letta è inaccettabile e irricevibile, i ministri del Pdl diano subito le dimissioni».
LETTA E LA COLPA DEL PDL | «L’aumento dell’Iva è colpa delle dimissioni del Pdl» ha sostenuto il premier Enrico Letta, che chiederà entro mercoledì che il Pdl chiarisca la sua posizione in Parlamento. Letta ha definito i gesti di Silvio Berlusconi - che stanno dietro alle dimissioni dei ministri, richieste appunto dal cavaliere - «folli e dettati da motivazioni personali. Il premier conferma quanto detto ieri e quanto annunciato a New York, e cioè che il chiarimento deve avvenire in Parlamento alla luce del sole e di fronte ai cittadini». Anche perché «la decisione di non intervenire sull’Iva è stata presa ieri concordemente con i ministri del Pdl».
NAPOLITANO | Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano concorderà con Letta l’incontro.
EPIFANI | ha dichiarato il segretario del Pd Guglielmo Epifani: «Le dimissioni dei ministri del Pdl sono assurde e inquietanti, un’ulteriore azione di sfascio per l’azione del governo. L’irresponsabilità sta salendo a livelli che non erano razionalmente valutabili». Sulle elezioni: «Sarebbe meglio non andare a votare con questa legge elettorale che crea solo problemi. Il Pd vuole cambiarla ma non sarà facile perché bisogna trovare una maggioranza in Senato, ma penso che cambiarla sia un passaggio obbligato prima di tornare a votare».
ALFANO | Il (ex) ministro Angelino Alfano ha addossato al Pd la colpa della crisi, causata dal rinvio del via libera alla manovrina, che renderà inevitabile l’aumento dell’Iva. Aumento causato appunto «dall'ultimatum inaccettabile di Enrico Letta e del Pd». Le dimissioni, ha detto Berlusconi, erano necessarie: «Le dimissioni sono legate alla volontà di non rendere complice il Popolo della Libertà di una ulteriore odiosa vessazione imposta dalla sinistra agli italiani».
L'INTERPRETAZIONE DI LETTA | Il premier sostiene che: «Il tentativo di Berlusconi di rovesciare la questione è contraddetto dai fatti che sono sotto gli occhi di tutti perché la decisione è stata causata dalle dimissioni in bianco annunciate da deputati e senatori del Pdl che non avrebbero garantito che l'eventuale decreto legge potesse essere convertito in legge. Una decisione quella sul mancato rinvio assunta concordemente anche dai ministri Pdl».
Sabato 28 settembre 2013