si punta a portare il tasso di interesse al 2% per il prossimo anno
Il premier ha comunicato che presto sarà nominato un commissario per la spending review, che toccherà tutti i campi tranne la cultura «che è il nostro petrolio»
di Silvia Tozzi
NEW YORK | Enrico Letta ha parlato oggi al New York stock Exchange di Wall Street, dove ha ribadito il suo ottimismo sulla possibilità che l'Italia attiri investimenti dall'estero, a patto che dimostri stabilità.
IL DISCORSO DI LETTA | «Ho trovato grande, grande disponibilità, ovviamente legata al fatto che presentiamo stabilità, ma io sono qui per questo. Sono ottimista perché ho visto che il piano Destinazione Italia, che abbiamo presentato con tantissime azioni per attrarre investimenti ha avuto un'ottima accoglienza: è la dimostrazione che sulle cose concrete si ha la possibilità di fare bene e la gente dall'estero guarda all'Italia positivamente. La gente guarda dall'estero all'Italia in maniera positiva. Stiamo facendo riforme che ho visto che sono state apprezzate soprattutto per la concretezza».
SPENDING REVIEW | Letta ha anche comunicato che presto sarà nominato un commissario per la spending review, che toccherà tutti i campi tranne la cultura «che è il nostro petrolio».
IL DEBITO | Il premier ha assicurato che, grazie al consolidamento fiscale, «il debito è sotto controllo». Arriva la «nuova Italia, un Paese importante per l'Europa e per tutto il mondo. Un Paese virtuoso, giovane e credibile», per attirare investimenti.
IL 3% | «Avvieremo a breve il primo aggiustamento» (un taglio alla spesa) per rientrare sotto il tetto del 3% del deficit, perché è decisivo per convincere gli europei, l'Unione e i mercati. Il nostro obiettivo è realizzare dodici mesi consecutivi di crescita, e per farlo dobbiamo continuare sulla strada del consolidamento fiscale».
CRESCITA | Si punta alla crescita e al raggiungimenti della stabilità politica per far abbassare il tasso di interesse, «che oggi è al 4,5%: l'anno prossimo lo vogliamo portare al 2%. Questo è il motivo per cui sto cercando di insistere alla stabilità politica, perché è cruciale per noi. Purtroppo da secoli abbiamo avuto problemi in questo campo, ma oggi la situazione è migliorata».IMU | Sull'Imu, «La riforma che abbiamo fatto non è una concessione a Berlusconi. Sta nel mio programma di governo e sono convinto che di questa riforma ne abbiamo bisogno. Un buon compromesso tra le posizioni di tutti nella coalizione, perché abbiamo bisogno di cambiare la legge sugli immobili che crea problemi al mercato interno, che è crollato, e alle famiglie».
UNIONE EUROPEA E GRAN BRETAGNA | Letta non vede di buon occhio la possibile uscita della Gran Bretagna dall'Unione Europea. Si tratta di definendola «una grave minaccia» non èpresa abbastanza sul serio: «Stiamo sottovalutando questo rischio. So che il dibattito in Gran Bretagna è molto acceso, so che il partito anti-Europa sta crescendo, so che sarà difficile convincere l'opinione pubblica a rimanere a bordo, ma credo sia importante perché una Ue senza Gran Bretagna perderebbe un pezzo molto, molto importante».
Mercoledì 25 settembre 2013