la nave artic sunrise batte bandiera olandese. a bordo anche un italiano

In Russia, aperta inchiesta per pirateria

contro una trentina di dimostranti Greenpeace

Il commando della guardia costiera russa è intervenuto per interrompere la scalata degli attivisti di Greenpeace sulla piattaforma Pryrazlomnaya di Gazprom

di Silvia Tozzi

Sylvia Borren di Greenpeace Olanda
Sylvia Borren di Greenpeace Olanda

MOSCA | Il comitato d’inchiesta russo ha aperto un’indagine per pirateria contro i militanti di Greenpeace che sono stati trovati a bordo del rompighiaccio Arctic Sunrise, sequestrato da un commando della guardia costiera (ora sta venendo portato in porto) dopo che i suoi occupanti avevano tentato un’azione di protesta contro una piattaforma petrolifera di Gazprom in Artico.

L'INTERVENTO DEI GUARDACOSTE | I guardacoste sono intervenuti con forza, sparando colpi di arma da fuoco in aria, per interrompere la scalata degli attivisti di Greenpeace sulla piattaforma Pryrazlomnaya di Gazprom. Due militanti, uno svizzero e una finlandese, sono stati fermati e trattenuti per varie ore sulla nave della guardia costiera, prima di essere riportati sull’Arctic Sunrise.

LE ACCUSE A GREENPEACE | Il portavoce del Comitato, Vladimir Markin, ha raccontato che i circa trenta ambientalisti, tra cui un italiano, sono finiti sotto inchiesta penale per pirateria perché, con la loro azione, hanno «violato la sovranità territoriale russa e la sicurezza ambientale della regione artica». In Russia il reato di pirateria è punibile con una pena fino a 15 anni di carcere.

L'OPERAZIONE DI GREENPEACE | La nave di Greenpeace è stata assaltata una squadra speciale della guardia costiera russa giovedì scorso nell’Artico. Una volta che ne è stato preso possesso, è arrivata a Murmansk, porto del nordovest russo.

L'ARTIC SUNRISE | La nave batte bandiera olandese e si trovava in Artico per protestare contro i progetti di sfruttamento petrolifero di Gazprom.

Martedì 24 settembre 2013