A lavoro per 19 ore un team di 500 esperti
Il capo dipartimento della Protezione Civile, Gabrielli: «La partita potrà dirsi chiusa solo quando lo scafo avrà lasciato le acque del Giglio»
CONCORDIA ROTAZIONE RIUSCITA | Con una rotazione di 65 gradi il relitto della Concordia è stato riportata in posizione verticale. Giornalisti e cittadini del Giglio presenti nella sala stampa all'Isola hanno accolto con un applauso i protagonisti della parte pubblica e privata che hanno collaborato a realizzare il progetto di rotazione della nave Concordia.
19 ORE DI LAVORO E TEAM DI 500 TECNICI | L’operazione di parbuckling, avviata stamattina alle 9, è stata completata con successo dopo 19 ore di lavoro: il relitto della Costa Concordia è stato riportato in posizione verticale e poggia ora sulle sei piattaforme subacquee di acciaio, che sono state appositamente posizionate per creare una base stabile per il relitto. Si è trattato di un’operazione straordinaria, perché per la prima volta una nave di grandissime dimensioni è stata raddrizzata e appoggiata su un fondale costruito artificialmente.
LE FASI DEL PARBUCKLING | A mezzanotte e trenta con il superamento dei 24 gradi di rotazione della nave rispetto alla posizione iniziale, ha preso il via la fase finale del parbuckling. Nell’ultima fase, infatti, la rotazione non è stata più realizzata con i cavi in tensione, ma con l’immissione di acqua nei cassoni. Le operazioni sono state coordinate dal comandante Nick Sloane, senior salvage master del Consorzio Titan-Micoperi.
LE PIATTAFORME SUBACQUEE | Entrando in acqua i cassoni hanno esercitato, dapprima, una spinta frenante, riducendo la velocità di rotazione. Poi, una volta azionate le valvole a distanza, hanno iniziato a riempirsi d’acqua e con il peso dell’acqua hanno esercitato una spinta verso il basso. Questo processo è proseguito fino a quando il relitto non ha poggiato sulle sei piattaforme subacquee di acciaio, che sono state appositamente posizionate per creare una base stabile per il relitto.
INTERVENTI SULLA FIANCATA SOMMERSA | Dopo la rimessa in asse è stata necessaria una verifica delle condizioni del relitto e l’individuazione degli eventuali interventi tecnici da fare, in particolare sulla fiancata rimasta sommersa. La rotazione della nave rappresenta, comunque, come ha sottolineato il Commissario delegato per l’emergenza Franco Gabrielli «un punto decisivo per l’allontanamento della nave dalle acque del Giglio».
L’intero progetto di rotazione è stato caratterizzato da una stretta collaborazione tra la parte privata, che ha garantito la capacità tecnica e quella pubblica, che ha validato e autorizzato tutte le fasi del progetto
Martedì 17 settembre 2013