TRA i crimini di guerra, impedire ai feriti di venire curati anche in ospedali da campo
Il presidente Usa Barak Obama: «Qualunque accordo dovrà essere basato sulla possibilità di verificare gli impegni presi. A un dittatore non può essere permessa l'impunità di uccidere i bambini»
GINEVRA | Il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, ha riconosciuto - seppur informalmente - che il presidente siriano Bashar al Assad è colpevole di «numerosi crimini contro l’umanità». Ha quindi garantito: «Sono sicuro che ci sarà un processo per accertare le sue responsabilità quando tutto sarà finito». La sua versione è stata però subito smentita dall portavoce dell’Onu Farhan Haq che ammonisce sia necessario, prima di pronunciarsi, ottenere il rapporto degli ispettori sull’uso delle armi chimiche in Siria. Il documento sarà consegnato durante il week end.
LE ACCUSE | Il governo siriano è accusato di avere impedito in maniera sistematica che i feriti provenienti dalle zone controllate dall'opposizione fossero curati. Ha effettuato incursioni contro le unità mediche, ospedaliere e contro il personale sanitario: i caccia di Damasco colpiscono gli ospedali, anche da campo. Questo, per la Commissione d'inchiesta dell'Onu, è un crimine di guerra. Quasi certo anche l'uso di armi convenzionali.
KERRY | Il segretario di Stato Usa John Kerry il 28 settembre all'Assemblea generale delle Nazioni Unite incontrerà nuovamente il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov per definire una data per la conferenza di pace sulla Siria, nota come «Ginevra 2». Kerry ha anche aggiunto che «la Siria deve fornire una lista delle sue armi chimiche entro una settimana». Il presidente russo Vladimir Putin ha lodato l'annuncio della Siria di adesione al trattato mondiale contro le armi chimiche: «Dimostra serie intenzioni di Damasco di risolvere il conflitto». Il presidente russo ha ribadito che un intervento militare in Siria sarebbe «inaccettabile».
OBAMA | Il presidente degli Stati Uniti Barak Obama vole «azioni concrete che dimostrino la serietà di Assad sulla rinuncia alle armi chimiche» e teme che il reale obiettivo sia uno stallo. «Qualunque accordo dovrà essere basato sulla possibilità di verificare gli impegni presi dal regime di Assad e dalla Russia. Questo significa lavorare per portare le armi chimiche in Siria sotto il controllo internazionale, per poi distruggerle. Il nostro obiettivo è di impedire al regime siriano di usare armi chimiche, di annullare la loro capacità di usarle e di chiarire una volta per tutte a tutto il mondo che non tolleriamo il loro uso. A un dittatore non può essere permessa l'impunità di uccidere i bambini nei loro letti con i gas. E non possiamo rischiare che gas velenosi diventino le nuove armi dei tiranni e dei terroristi nel mondo».
BAN KI-MOON | Ban Ki-moon è scettico. «Se fosse confermato da un esame scientifico che le armi chimiche sono state utilizzate sarebbe una grave violazione delle leggi internazionali. La comunità internazionale dovrà prendere misure ferme per garantire che questo tipo di crimine non accada di nuovo e per assicurare i responsabili alla giustizia. Il Consiglio di sicurezza dovrà svolgere un ruolo decisivo». Intanto, il Wall street journal ha rivelato che Assad avrebbe cominciato a spostare il suo arsenale in Libano ed Irak.
Sabato 14 settembre 2013