«L'ITALia non si salva a scapito del sud, anzi È proprio da qui che si deve ripartire»

Enrico Letta alla Fiera del Levante a Bari

«Ricominciamo dal Sud e dai suoi giovani»

Si deve puntare su scuola, cultura, turismo e under 30, abbattendo i costi della politica e tagliando l'uso di auto blu, altissimo in Meridione

di Silvia Tozzi

Enrico Letta
Enrico Letta

BARI | Il presidente del Consiglio Enrico Letta oggi è a Bari alla Fiera del Levante che apre oggi i battenti. Ha trattato dell'Italia e in particolare del Sud. «Non ho accettato l'incarico per operare la manutenzione ordinaria, ma per cambiare il Paese. Per farcela, il successo deve partire dal Sud, dove la difficoltà è più evidente. Pensare di farcela senza il Sud è strategia che combatto con tutte le mie energie. E qui che vanno affrontati i nodi. L'Italia si salva se il Sud diventa europeo e vincente».Ha poi ribadito: «Per farcela dobbiamo partire dal Sud, perché pensare che l'Italia si salva a scapito del Sud è una strategia che combatto con tutte le mie forze».

LA RICETTA | Ha quindi analizzato la situazione del Meridione, trattando della arretratezza di certi territori, delle opportunità mancate, degli sperperi. Secondo lui, il problema riguarda la classe dirigente, «politica e non politica». Si deve avere fiducia e lavorare perché le cose cambino, prendendosi anche le proprie responsabilità, senza darle sempre ad altri. La ricetta sono «i ragazzi del Sud, che possono essere la marcia per guidare e ricostruire». Quindi è importante investire nella scuola e nella lotta alla povertà, ridando lavoro. La svolta deve essere radicale. «Puntiamo su cultura e turismo, che rappresentano uno dei grandi obiettivi Paese che vogliamo portare avanti con determinazione». Senza scordare i tagli sulla politica: «Oltre metà delle auto blu è al Sud, un dato che fa riflettere».

L'ILVA | Sull'Ilva di Taranto, Letta ha annunciato che lunedì mattina si terrà una riunione per trovare soluzioni «in linea con quanto fatto con il commissariamento per decreto. Il commissariamento ha evitato che quello che è successo mettesse in ginocchio Taranto. La prima responsabilità è verso la vita delle persone e la tutela del lavoro». Ha definendo «kafkiana» la situazione, e ribadito l'intenzione di salvaguardare la «salute delle persone e la tutela dei lavoratori».

Sabato 14 settembre 2013