Da nord a sud, il tour de force del premier
Il presidente del Consiglio ribadisce che i giovani del Mezzogiorno sono la vera marcia per rilanciare l'economia del Paese e non il freno
di Erre Bi
IL TOUR DE FORCE DI LETTA | «Bisogna superare il conservatorismo fine a se stesso senza aver paura del cambiamento, andare oltre il bipolarismo perfetto, riformare la legge elettorale, modificare l’attuale sistema di finanziamento pubblico ai partiti, svecchiare le istituzioni e soprattutto smetterla di vergognarsi delle larghe intese, perché la maggioranza non deve essere un campo di battaglia ma un terreno di incontro per la crescita dell’Italia». I punti fondamentali del programma del Governo Letta sono tutti qui, sintetizzati in poche righe e ribaditi con energia su tutti i plachi dove il premier ha preso la parola: ieri al Nord tra Milano, Torno e Caorle, e oggi prima al Sud all’inaugurazione della Fiera del Levante, a Bari, e poi alla festa dell’Udc, in programma a Chianciano.
Un intenso tour de force, lungo tutto lo Stivale, per difendere l’operato del Governo, rivendicare le scelte fatte e sottolineare i risultati raggiunti chiedendo di continuare l’impegno per il risanamento del Paese a partire dalla stabilità politica voluta dall’Europa e dalle istituzioni economiche internazionali.
LA POLITICA DEL COMPROMESSO PER CRESCERE | Un invito sincero insomma, rivolto a tutte le forze in campo affinché credano in quello che si sta facendo. Un richiamo indirizzato soprattutto a quelle componenti del Pd e del Pdl che, essendo poco propense l'alleanza, recalcitrano a lavorare insieme «Tenere in piedi questo esecutivo – ammette Letta - è una fatica enorme. Ma – ribadisce - non bisogna vergognarsi di questa maggioranza. Al contrario si deve usare questo percorso fino in fondo per cercare di trovare compromessi che facciano avanzare il Paese, perché la ripresa c'è, ed è qui, si deve solo andare a prenderla, afferrarla».
IL FOCUS SUL MEZZOGIORNO | Il punto di partenza per la crescita del Paese deve essere il Mezzogiorno. Dal palco di Bari, in occasione dell’apertura della 77°edizione del Levante, il premier rompendo un rituale consolidato da anni con discorsi fondati su elogi e ringraziamenti, fa un intervento dal contenuto aspro e spigoloso per ribadire impegni e responsabilità sul Sud.
MANCATA CRESCITA E RESPONSABILITÀ CONDIVISE | «Questo è il luogo e l’occasione giusta per discutere di Mezzogiorno – dice Letta - E voglio dare un messaggio al paese nel suo complesso, partendo dalle parole di un grande uomo del Sud: Giorgio Napolitano. È vero il Sud è oggetto di pregiudizi e luoghi comuni, ma tutte le forze rappresentative locali devono riconoscere che in decenni di autogoverno non sono riusciti a risollevare il Mezzogiorno. C’è, in primo luogo, un problema di classe dirigente. Ma nessuno di noi può sentirsi esente da responsabilità o dirsi assolto, nemmeno se paradossalmente ha fatto bene il proprio dovere. Il problema non è individuale ma di un’intera comunità che non riesce a sconfiggere il dualismo che la connota e a trovare uno spirito coeso. Da secoli concordiamo sulle diagnosi dei mali del sud, ma poi non riusciamo a trovare una cura risolutoria come se quello del Sud fosse un destino già scritto, come se fossimo già condannati. È un rischio fatale. L’unica strada è togliere la testa da sotto la sabbia e raccontarci la verità».
I RAGAZZI DEL SUD LA MARCIA IN PIÙ DEL PAESE | «Abbiamo tutte le risorse per risolvere il problema ce la possiamo fare, oggi più che mai, a patto che smettiamo di nasconderci dietro agli alibi e con determinazione cerchiamo anche negli ostacoli delle opportunità. Non servono annunci shock e uomini della provvidenza. La bacchetta magica non ce l’ha nessuno. Le soluzioni – continua il premier - arrivano solo attraverso la fatica, l’impegno le competenze. Serve normalità e responsabilità. Non c’è cosa peggiore che possiamo fare che elevare in alto le illusioni di cittadini per poi lasciare che sprofondare nel vuoto: il cambiamento più frustrante è quello che non arriva mai. È evanescente impalabile, spinge i più bravi ad andarsene. Tutti questi ragazzi con tanta voglia di fare e talento fanno del Sud può la marcia in più del Paese e non il freno».
IL PROBLEMA DELLA DISPERSIONE SCOLASTICA | «Per noi, prima delle imprese e prima del lavoro, viene la scuola. È solo partendo dal potenziamento dell’istruzione che possiamo crescere. É per questo che dopo anni di tagli abbiamo rinvestito in questo settore. E al Sud più che mai lo sforzo va raddoppiato perché è qui che il divario deve essere ridotto. La dispersione scolastica è molto elevata, soprattutto in regioni come la Sicilia e la Campania ed è un fatto gravissimo. Manca poi la sicurezza degli edifici. Noi abbiamo stanziato 430 milioni per ristrutturare le scuole. E poi c’è il tema de diritto allo studio: dobbiamo riportare la logica al punto giusto e garantire anche a chi non può permetterselo di frequentare l’università».
POVERTÀ ESTREMA E DISOCCUPAZIONE | E sul tema della povertà Letta ribadisce il passo in avanti fatto dall’Esecutivo con la carta per l’inclusione sociale e lo stanziamento di 177 milioni di euro. «Abbiamo recuperato carenze e mancanze. Al Sud si registra un elevato indice di povertà estrema ed è un fenomeno che va arginato. Il problema della povertà è legato alla disoccupazione. Sono tantissimi i giovani che non studiano né lavorano. Combattere questo dramma è la nostra ossessione. Con il pacchetto messo a punto dal ministro Giovannini sono stati stanziati 800 milioni di euro per chi assume giovani a tempo indeterminato. Un risultato importante raggiunto al termine di un duro negoziato a Bruxelles».
360 MILIONI DI EURO PER RILANCIO DEL TURISMO | Letta parla poi del Sud e del suo ruolo nel Mediterraneo come al centro dell’agenda europea grazie ai temi dell’emigrazione, dello sviluppo economico e del turismo. «Tutta questa bellezza che ci circonda – afferma il premier - merita un navigatore una guida. Come governo abbiamo stanziato 360milioni di euro al Sud per investire in cultura e turismo. Il Mezzogiorno a bene vedere ha bisogno di politiche adeguate e di persone responsabili, che agiscano in modo coerente e non solo facendo retorica pubblica, adagiata sul chiacchierioccio. Sobrietà vuol dire fare scelte non demagogiche ma giuste e di crescita reale».
CASO RIVA, LUNEDÌ INCONTRO CON I VERTICI AZIENDALI | E sulla politica industriale, e in particolare sul caso del gruppo Riva Letta precisa che va rimesso al centro dell’analisi di Governo insieme con la questione della compatibilità ambientale.«Lunedì mattina ci sarà una riunione con i vertici dell’azienda. È solo grazie ad decreto legge che si è evitato che quello che è successo venerdì mettesse in ginocchio Taranto. È una vicenda complessa è la prima responsabilità portata alla vita delle persone».
SALVEZZA PAESE CON UN SUD EUROPEO | «Non ho accettato l’incarico da Napolitano e dal Parlamento – conclude Letta - con la logica della manutenzione ordinaria. Servono cambiamenti radicali per il Paese. Ed è quello che stiamo facendo. Pensare che l’Italia si salvi a scapito del Sud o senza il Sud è una strategia che rigetto con tutte le mie energie. Il paese di salva solo se il sud diventa europeo e vincete e vi prometto a partire da qui che combatterò per farcela con tutte le mie forze».
Sabato 14 settembre 2013