Questa mattina nel sito archeologico campano
Appalti di 105 milioni di euro con fondi dell'Unione Europea
NAPOLI | La Dia (Direzione Investigativa Antimafia) di Napoli, unitamente alla Polizia, Carabinieri e alla Guardia di Finanza, ha fatto un «accesso ispettivo» nei cantieri degli scavi di Pompei, in particolare presso quelli presenti nella Casa delle Pareti Rosse, di Sirico e del Marinaio. Il Gruppo Interforze ha agito in virtù di un decreto emesso, dal Prefetto di Napoli Musolino, al fine di scongiurare eventuali tentativi di infiltrazione da parte della criminalità organizzata in così importanti ed appetibili lavori. I cantieri riguardano le opere di restauro del patrimonio archeologico che rientra nel Grande Progetto Pompei che ha ottenuto un finanziamento di 105 milioni di euro dall'Unione Europea. Al momento sono state controllate due società e venti persone.
A FEBBRAIO INIZIO LAVORI RESTAURO | I lavori di restauro e di messa in sicurezza del sito archeologico campano sono partiti lo scorso febbraio. Il crono programma prevede una prima fase che riguarda cinque domus per una tranche di finanziamenti di 6 milioni. Poi è la volta delle tre Regiones più a rischio idrogeologico, la VI, la VII e l'VIII, che equivalgono a gran parte degli scavi.
CONTROLLI CONTRO LE INFILTRAZIONI DELLA CAMORRA | Pompei muove all'anno un flusso di circa 2,3 milioni di visitatori. Trattandosi di lavori evidentemente appetibili per la criminalità organizzata, che qui è soprattutto camorra, i relativi appalti pubblici sono stati blindati sotto il profilo della legalità con le misure previste dal protocollo siglato nell'aprile scorso dalla prefettura di Napoli e dalla soprintendenza speciale per i beni archeologici di Napoli e Pompei, tra i quali l'anagrafe degli esecutori e la tracciabilità dei flussi dei pagamenti e di manodopera. Proprio nella giornata di inaugurazione dei cantieri il Ministro Cancellieri aveva assicurato che i lavori sarebbero seguiti da una task force guidata dal prefetto Fernando Guida: «Il progetto per Pompei mi è molto caro vogliamo investire le nostre migliori energie. Noi dobbiamo garantire la legalità, ha proseguito il ministro, e lo faremo sotto il manto protettore del prefetto di Napoli, Musolino, e della task force del prefetto Guida. È una grande sfida alla quale noi teniamo e che riusciremo a realizzare nel migliore di modi».
Giovedì 12 settembre 2013