Clima politico sempre più teso

Chiti (Pd): «La responsabilità della crisi?

Sarà di chi ritira il sostegno al Governo»

Necessario separare il destino di Berlusconi da quello dell'Esecutivo

Vannino Chiti, Vicepresidente del Senato della Repubblica
Vannino Chiti, Vicepresidente del Senato della Repubblica

ROMA | «La responsabilità di un'eventuale crisi sarebbe dei ministri di un partito che si dimettono, o meglio della forza politica che in Parlamento ritira il proprio sostegno al governo. Negli ultimi anni si è positivamente radicata la prassi di decidere le crisi di governo con un voto in Parlamento e noi non saremmo disposti ad accettare che ciò avvenga invece fuori dalle aule di Camera e Senato». Lo ha detto il senatore del Pd Vannino Chiti, presidente della commissione Politiche dell'Unione Europea, nel corso della trasmissione Sky Tg24 pomeriggio.

SEPARARE DESTINO BERLUSCONI DA GOVERNO | «Se ci fosse la crisi di governo - ha aggiunto Chiti - sarebbe un fatto negativo. Siamo di fronte a una prima, timida ripresa economica: senza governo può essere compromessa o comunque non andare a beneficio di chi ne ha più bisogno, per esempio chi non ha un lavoro. Inoltre dobbiamo preparare con serietà il semestre di presidenza europea e approvare le riforme istituzionali. In caso di crisi di governo, dovremmo quanto meno fare il possibile per varare la Legge di stabilità e dare al Paese una nuova legge elettorale. Ma voglio continuare a pensare che nessuno intenda confondere i due piani: la vicenda giudiziaria di Berlusconi e il lavoro del governo Letta. La destra italiana decida se essere come le destre europee nelle normali democrazie dell'alternanza».

Giovedì 5 settembre 2013