Sulla strada della diplomazia
Bruxelles resta cauta e preferisce attendere il rapporto finale degli ispettori prima di dare una valutazione definita su intervento militare
BRUXELLES | Bruxelles resta cauta e preferisce attendere il rapporto finale degli ispettori Onu prima di dare la propria «definitiva valutazione» su chi sia stato ad usare le armi chimiche in Siria. Così Michael Mann, portavoce dell'Alto rappresentante Ue Catherine Ashton: «Non abbiamo alcuna prova che le armi chimiche non siano state utilizzate, ma preferiamo attendere e vedere il resoconto finale degli ispettori delle Nazioni Unite prima di dare giudizi».
L’ANALISI DEI CAMPIONI RACCOLTI | Ieri i campioni raccolti dagli ispettori Onu in Siria sono stati spediti dalla squadra delle Nazioni Unite all'Aja e sono arrivati «nello spazio di ore» ai laboratori europei competenti. «I test vengono eseguiti nel massimo rispetto degli standard riconosciuti dall’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche - ha assicurato il portavoce del Segretario Generale». Le Nazioni Unite si trovano infatti nella posizione unica di poter fornire una valutazione imparziale e affidabile dei fatti: a garanzia di tale imparzialità, l’interno processo di raccolta delle prove ha avuto luogo sotto la supervisione di due funzionari del governo siriano.
IL RINGRAZIAMENTO AGLI ISPETTORI | Nel corso di una conversazione telefonica con il professor Åke Sellström, a capo degli esperti incaricati di confermare l’utilizzo di gas chimici nel sobborgo siriano di Ghuta, Ban Ki-moon ha ringraziato il team per l’impegno e la professionalità dimostrati «nonostante le condizioni difficili e pericolose» sul territorio. Ha inoltre auspicato la tempestiva conclusione delle analisi – pur attenendosi, ovviamente, alle tempistiche tecniche necessarie per tali test, onde evitare di mettere a rischio l’accuratezza dei risultati. Il rapporto degli ispettori Onu verrà divulgato agli Stati Membri e al Consiglio di Sicurezza non appena il Segretario Generale ne avrà preso visione.
IL SEGRETARIO ONU FRENA OBAMA | «L'uso della forza è legale solo in caso di autodifesa o se autorizzato da una risoluzione del Consiglio di Sicurezza Onu». Lo ha ribadito il segretario generale Ban Ki-moon, criticando indirettamente il processo politico in atto negli Usa, in cui Barack Obama ha chiesto l'autorizzazione al Congresso per un intervento armato contro il regime di Bashar Assad. Ban ha aggiunto che «se i campioni prelevati dagli ispettori Onu proverranno che sono state usate armi chimiche nell'attacco del 21 agosto a Damasco saremo di fronte ad una grave violazione del diritto internazionale e un crimine di guerra. Pertanto il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite non potrà non trovare un'intesa e agire».
Martedì 3 settembre 2013