Questa mattina la partenza da damasco

Gli ispettori Onu rientrano a Rotterdam

Presto risultati dei test su uso armi chimiche

Le analisi su campioni di terreno, acqua e sangue, saranno diversi laboratori europei. La procedura richiederà almeno due settimane

Ispettori Onu
Ispettori Onu

IL DISCORSO DI OBAMA | É attesa per le 19.15 una dichiarazione di Barack Obama sulla Siria dalla Casa Bianca. Secondo fonti dell'amministrazione non dovrebbe essere annunciato un attacco imminente. Ieri il presidente degli Stati Uniti aveva dichiarato di non avere ancora deciso sulla possibilità di un attacco alla Siria, precisando che stava valutando la possibilità di un'azione «limitata e ristretta».

PARTITI GLI ESPERTI DELL'ONU | Intanto gli ispettori delle Nazioni Unite hanno lasciato la Siria. Partiti di primo mattino da Damasco e transitati per Beirut, sono rientrati in Europa gli ispettori delle Nazioni Unite incaricati d'indagare sull'uso di armi chimiche in Siria, e in particolare sul presunto attacco lealista del 21 agosto scorso alla periferia est di Damasco con missili al gas nervino. Secondo fonti aeroportuali, il velivolo messo loro a disposizione dal governo tedesco è atterrato nel tardo pomeriggio a Rotterdam, in Olanda, verso le 17.

L'ANALISI DEI CAMPIONI | Ora ogni campione portato dagli ispettori, sia che si tratti di terreno, di acqua o di sangue, sarà smistati ed esaminati in diversi laboratori in Europa per accertare se ci siano prove dell'utilizzo di armi chimiche. La procedura richiederà almeno due settimane.

L’OPPOSIZIONE DELLA RUSSIA | Ieri sera è arrivata una sesta nave della marina militare nel Mediterraneo, unendosi alle cinque da guerra già presenti. Intanto, una fonte della sicurezza siriana dichiara ad al Arabya che il Paese aspetta un attacco in qualsiasi momento e che è pronto a rispondere. E per la prima volta dopo il presunto attacco con armi chimiche dello scorso 21 agosto interviene il presidente russo Putin, chiedendo agli Stati Uniti di presentare le prove del coinvolgimento del regime di Damasco, se ne hanno. «Se non vengono presentate, significa che non esistono» ha detto Putin.

LETTA, RIPRENDERE IL DIALOGO | «Sono momenti difficili per la comunità internazionale. L'opinione pubblica italiana è stata drammaticamente turbata dalle immagini delle vittime dell'uso di armi chimiche – ha affermato il Premier Letta - Dobbiamo fare di tutto perché non accada più. Il regime di Assad possiede arsenali di armi chimiche, il cui uso è un crimine contro l'umanità. Comprendiamo l’iniziativa di Stati Uniti e Francia, alla quale però, senza le Nazioni Unite, non possiamo partecipare. La settimana prossima a San Pietroburgo faremo di tutto perché si trovi una soluzione politica al dramma siriano, che ha già prodotto un numero intollerabile di vittime e di profughi. La rapida convocazione di Ginevra 2 è oramai ineludibile».

Sabato 31 agosto 2013