La destra contesta la scelta del capo dello stato
Secondo i fedelissimi del Cavaliere si tratta solo di una strategia politica di Napolitano per ricompattare il centrosinistra al Senato
di Erre Bi
IL PDL BOCCIA I 4 NUOVI SENATORI A VITA | Per il fronte del Pdl c’è solo una questione al centro di ogni punto dell’agenda politica nazionale di Camera, Senato e finanche Quirinale: Berlusconi. La nomina oggi, da parte del presidente Napolitano, dei quattro senatori a vita Claudio Abbado, Elena Cattaneo, Renzo Piano e Carlo Rubbia è spiaciuta non poco ai fedelissimi dell’ex premier. Mentre da più parti sono stati esaltati gli altissimi meriti e il prestigio delle personalità scelte dal Capo dello Stato, per l’entourage del Cavaliere le nomine di Napolitano sono state solo una strategica mossa politica per rafforzare la compagine del centrosinistra al Senato, recuperando numeri ed equilibri.
STRATEGIA PER RICOMPATTARE LA SINISTRA | «È indubbio – scrive l’onorevole Antonio Leone - che i quattro nuovi senatori a vita nominati da Napolitano non sono proprio simpatizzanti di Berlusconi, anzi in molte occasioni pesantemente critici nei suoi riguardi». «Possibile – incalza - che nell’area di centrodestra non sia mai individuabile una personalità meritevole dell`apprezzamento del Quirinale? Speriamo che in Senato non si ritorni ai tempi del governo Prodi, quando tutti i senatori a vita a lui vicini venivano spesso trascinati in aula, seppure infermi, per garantirgli una precaria ed inutile maggioranza. Ma speriamo che i nuovi senatori siano già da oggi consapevoli di essere dei nominati non eletti dal popolo, quindi doverosamente super partes».
SCELTA LA STRADA DELLA CONTINUITÀ LEGISLATIVA | Anche per Francesco Paolo Sisto la scelta fatta dal presidente della Repubblica è solo un tentativo di dare continuità e normalità alla legislatura «come se nulla fosse accaduto». «D’altra parte – afferma l’onorevole - il capo dello Stato non si è mai risparmiato nel tentativo di dare stabilità all’attuale situazione politica, perciò è comprensibile che dal Colle vengano segnali tranquillizzanti: questa è indubbiamente la legislatura del presidente della Repubblica. Trovo significativa e non secondaria anche la scelta di personalità non politiche, come a sottolineare che in Parlamento possono sedere persone che hanno estrazioni indipendenti dai partiti: personalità più indipendenti e che, prescindendo dalle appartenenze, abbiano voglia di fare bene».
NOMINA BERLUSCONI, ATTO DI PACIFICAZIONE | Più duro Daniele Capezzone che avrebbe preferito dal Colle un segnale di pacificazione concreto con la nomina di Berlusconi a senatore. «Con tutto il rispetto per le illustri personalità oggi insignite della nomina di Senatore a vita – afferma il portavoce del Pdl - vi sono alcune cose che non possono essere taciute. La prima: la nomina di Silvio Berlusconi avrebbe rappresentato un reale atto di pacificazione. E tuttora resta difficile comprendere perché questa ipotesi non sia stata valutata e considerata. La seconda: le personalità nominate oggi esprimono, se non un’appartenenza, quanto meno un’atmosfera di omogeneità rispetto a una parte della cultura e della sensibilità italiana, e c’è da chiedersi se altre parti, altre culture, altre sensibilità abbiano minore diritto di cittadinanza. La terza: non sfugge a nessuno, da molti anni e da molte legislature, la situazione numerica del Senato della Repubblica. A quale criterio corrisponde un innesto numerico così consistente? Davvero la cosa sarà priva – prima o poi, nell’una o nell’altra legislatura – di risvolti politici significativi o magari decisivi nel sostegno dato o mancato all’uno o all’altro Esecutivo? Sono domande legittime, che non possono non essere poste».
Venerdì 30 agosto 2013